La dignità della donna

La dignità della donna

Cara Amanda, ti leggo molto spesso su questo spazio a te dedicato in questo splendido blog di informazione che ti ospita. Sono una ragazza di 25 anni, laureata in lettere che, a causa della disoccupazione che attanaglia il mercato del lavoro italiano, è stata costretta ad emigrare in danimarca da dove ti scrivo.
Qui sono impiegata in un’azienda che produce e commercializza assorbenti interni in poliuretano espanso che nei giorni più critici del ciclo aiutano, isolando l’interno della vagina, a mantenere una temperatura ottimale evitando dolori ancora maggiori alla zona pelvica.
Siccome sono qui alle prese con il mio lavoro e sono impossibilitata a prendere un aereo e scendere giù in Italia, mi chiedevo se quando parteciperai ad una delle manifestazioni per la dignità della donna che si svolgeranno nelle città italiane porterai anche la mia indignazione in piazza insieme a quella di tante altre donne oltraggiate dal comportamento indegno di B. e delle schiave del suo libertinismo senile.
Attendo con ansia di leggere la tua presa di posizione contro questo regime catodico che riduce tutte le donne a mera merce di scambio.

Nilde Palasciarpa

Cara Nilde, hai dato per scontata una cosa che scontata non è. Non ho nessuna intenzione di scendere in piazza affianco di un branco di pseudo-puritane antiberlusconiane con la passera laminata oro.
Il presidente del Consiglio sarà pure affetto da priapismo e sarà pur vero che faceva i regalini a quattro sgallettate che brandiscono la coscia manco fosse una scimitarra e sarà pur vero che forse non è dignitoso che il suo numero di telefono sia nel taccuino di qualche escort ma che da questo ne derivi una qualche considerazione negativa sulla dignità della donna italiana ce ne passa e te lo dice una che di dignità della donna se ne intende.
A me non piacciono le manifestazioni di piazza cara Nilde, né di un tipo né dell’altro e ti consiglio, visto che sei in Danimarca, di rimanerci e di non leggere le notizie sull’Italia.
Non si può fare una colpa a Berlusconi se ha ribaltato le posizioni nel detto “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”.

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