Pierluigi Casiraghi
Pierluigi Casiraghi (Monza 1969 – 2009) è stato uno degli attaccanti più importanti degli anni ’90, e grazie al suo fisico da corazziere ed al suo coraggio nei duelli aerei si fa presto notare nel campionato cadetto tra le file del Monza.
il Mark Hatley della Brianza viene prelevato da Boniperti assieme al terrunciello Schillaci, attaccante di movimento che ben si sposa con Casiraghi. “Pigi” come lo chiamano i suoi amici, sembra non pagare dazio nel salto di categoria: in campionato non parte titolare ma si ritaglia il suo spazio segnando quattro gol, e essendo decisivo in europa per la conquista della coppa uefa segnando tre gol e segnalandosi come uno dei migliori giovani in circolazione. il giornalista Vladimiro Caminiti è conquistato dalla sfrontatezza di questo giovane, tanto da soprannominarlo baby-boom a seguito di un suo eurogol in terra austriaca.
Anche Azeglio Vicini segna il nome di Casiraghi nel suo taccuino, ci sono i mondiali in casa ed è obbligo partire bene e inserire forze fresche potrebbe essere un’arma in più. Alla fine mister Vicini si affiderà all’usato sicuro: Aldo Serena. C’è già Schillaci nella rosa che è già di per sè una scommessa ardita.
in quattro stagioni alla corte di Madama colleziona una coppa italia, due coppe Uefa, un matrimonio con la bella Barbara, 36 reti e una sfida rusticana con Pasquale Bruno O’ Animale nel derby della Mole. Con l’arrivo di penna bianca Ravanelli, anch’egli un attaccante fisico che ricorda il primo Casiraghi, le presenze di Pigi diminuiscono. A offrirgli una nuova vita calcistica c’è la Lazio ruspante di Cragnotti, che ha voglia di bruciare le tappe e di studiare da grande squadra.
Casiraghi arriva nella Lazio nella sua completa maturazione calcistica, e il gioco arioso sulle fasce ne esaltano le sue caratteristiche. in questi cinque anni ritroverà anche il suo mentore Zoff, che lo aveva allenato nella sua prima stagione in A. Anche Sacchi stravede per Pigi, il suo gioco non darà profondità, è vero, ma fa salire la squadra e si rivelerà prezioso nel rigido 4-4-2 sacchiano. in nazionale poi collezionerà 13 gol e tante presente.
nell’estate del 1998 il Chelsea continua la sua italianizzazione iniziata con Vialli appena due anni prima. Gianluca lo conosce bene, i tifosi inglesi anche visto che negli sfortunati europei del 1996 in Inghilterra Casiraghi si era ben comportato. Purtoppo l’esperienza inglese metterà fine alla sua carriera di calciatore con il rovinoso infortunio al ginocchio e la conseguente rescissione col Chelsea dopo quasi due anni e dieci vani interventi chirurgici.
Dopo qualche fugace apparizione in panchine minori arriva una grande opportunità. scoppia calciopoli e l’aria di repulisti generale investe anche la panchina di Gentile, uno colpevole di aver ottenuto risultati senza fare il predicatore di football e di non piacere alla gente che piace. Dopotutto, nonostante la incipiente stempiatura, Casiraghi è pur sempre il bello che faceva sollevare le sottane delle tifose ad ogni gol.
La carriere di allenatore federale però nasconde delle insidie e non basta essere amico di Demetrio Albertini. nel 2007 arriva una bruciante eliminazione nel gironcino di eliminazione con avversari non trascendentali, tuttavia strappa comunque ai rigori l’accesso alle olimpiadi. Olimpiadi che porteranno ad una cocente eliminazione da parte di un Belgio in inferiorità numerica e penalizzato da due rigori. negli europei del 2009 non va molto meglio: sconfitto in semifinale dalle Germania.
dopo una iniziale titubanza arriva la conferma della panchina, ma la felicità dura poco, scivola dalle mani che si fanno fredde e pallide. Tante domande che non troveranno risposta nel gesto sconsiderato, ma che non cancellano una vita affrontata con coraggio, così come in campo.
moriva l’uomo, nasceva il mito.
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