All’ombra dell’ultimo Silvio
Il fico è una pianta imponente, nobile, dalle foglie grandi che sono nutrimento per i bruchi che poi si rinchiudono nel loro bozzolo e danno origine alla seta, il più nobile dei tessuti. Il fico dai frutti dolcissimi, all’esterno di un colore solo e ricchi di colore nella loro polpa, tra i semi. Il fico, albero dalla folta e larga chioma che tanta ospitalità e frescura ha offerto a grandi personaggi e profeti, velo per le pudenda dei progenitori Adamo e Eva.
Il fico, pianta imponente e nobile che però non lascia crescere nulla alla sua ombra e dal latte urticante.
Così accade nel PDL all’ombra del capo carismatico Berlusconi, alla sua ombra non cresce nemmeno l’erbetta infestante. Poichè si avvicina l’abbattimento o quantomeno lo sfoltimento del fico Silvio viene da chiedersi cosa rimanga in piedi di quello che oggi stenta a crescere alla sua ombra.
Iniziando dai rettori del partito Verdini, Larussa e Bondi, tutti e tre poco spendibili a livello di leadership o il presunto vice-leader Gianfranco Fini, che con le sue frequenti esternazioni è più spendibile in elezioni primarie del PD.
Quale il futuro del PDL del dopo Berlusconi? Difficile dirlo, un po’ come pronosticare la prossima annata calcistica del Milan dopo la vendita di Kakà al Real Madrid, le previsioni, in ogni caso, non sono proprio delle migliori.
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