Lasciate almeno un riflettore acceso
Il G8 è finito, la tregua chissà. Ma di tutto il can can della vicenda noemi-d’addario-voli di stato-candidate veline, che farne?
A riprova dell’indipendenza di moschebianche.com, su questo tema si consuma una spaccatura all’interno della redazione. C’è chi rigetta il “fogliaccio” Repubblica tout court, chi invece preferirebbe stendere il velo dell’oblio sulla vicenda visto che trattasi di inchieste senza reato.
La mia posizione è diversa.
Credo che in politica non si possa tracciare un fossato tra la vita pubblica (l’antico concetto di prestar servizio alla nazione) e la vita privata. Con questo non intendo dire che queste siano un tutt’uno, ma che l’azione politica di una persona non possa che esser letta anche sovrapponendola con quel che si fa nel privato. Per dirla in parole semplici, non si può predicar bene e razzolar male. Da questo punto di vista seppur tutta la vicenda possa alla fine non aver alcuna rilevanza penale (come ci ricorda incautamente l’avvocato Ghedini) nè istituzionale, questo non significa che automaticamente non interessino a nessuno.
Posso io, elettore o simpatizzante del centrodestra, essere interessato al fatto che nel mentre il Governo proponga leggi contro la prostituzione il nostro Primo Ministro faccia ampiamente uso delle “signorine”? o che chi propugna tagli della spesa pubblica, chi (tramite il ministro Brunetta) ci fa sapere che è importante anche la forma oltre che la sostanza imponendo ai dipendenti pubblici la giacca e cravatta al posto dell’abbigliamento casual, poi ospiti sui voli di Stato amici soprattutto se non con la sua presenza diretta? o che nelle liste elettorali finiscano persone che con l’attività politica non hanno niente a cui spartire?
Credo che si debba fare una scelta di campo. Si può abbracciare la real politik più sfrenata sostenendo che un governante si giudica solo per le leggi che propone.
Oppure si può credere che dietro un partito, dietro un simbolo, ci siano dei valori e delle idee in cui credere davvero. Che prescindono dalla persona. E sperare quindi che dietro Berlusconi ci sia qualcosa di più che il nulla, un castello costruito unicamente sul suo leader.
Detto questo, gli attacchi del “fogliaccio” sono scomposti e nascondono ben altre logiche. Facile intuirlo. E finchè non saltano fuori le prove certe del fare libertino del nostro Silvio, prenderò un atteggiamento garantista. Ma non mi spingo a chiedere che tutto taccia e cali l’oblio, sto semplicemente alla finestra in attesa di vederci più chiaro.
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