La moda di Facebook sui giornali
Sui giornali c’è, ogni giorno, un accenno a Facebook. Può trattarsi di un caso di cronaca, di una morte su uno scenario di guerra, di una notizia frivola, il social network più famoso del momento ormai ha un posto in prima fila sui nostri quotidiani. Questa mi sembra una moda bella e buona, ad uso e consumo di un pubblico non tanto giovane che s’incuriosisce nel leggere l’ultima news dal mondo del web.
Nell’utilizzo di internet c’è una spaccatura generazionale: i trentenni di oggi hanno vissuto l’epoca d’oro, la rete “selvaggia” prima che le multinazionali ed i grandi interessi fiutassero il business (gli mp3 si scaricavano direttamente dai siti, cosa oggi impensabile); i teenager smanettano tutto il giorno, sanno destreggiarsi tra ogni tipo di contenuti e hardware che li contengono; dai quarant’anni in su c’è chi fa un uso base della rete, oppure c’è il buio completo. In questa fascia (che fa ancora ampio uso dei quotidiani cartacei) si denota un certo interesse per tutto questo mondo virtuale, in genere visto con diffidenza, ed i giornali spesso foraggiano questa impressione andando a scovare sempre le storture del villaggio globale anziché esaltarne la rivoluzione culturale. Chissà se la moda Facebook si affievolirà, come successo con Second Life ed in un certo senso con My Space, ma stiamo certi che qualsiasi nuova tendenza giungerà dal mondo digitale per quanto effimera verrà seguita con grande attenzione dai dinosauri di carta.
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