Nord vs Sud. E la Sardegna dove sta?

Nord vs Sud. E la Sardegna dove sta?

L’Italia è un Paese curioso. Vissuto per secoli all’ombra di Papi e Imperatori romani, unificato da una dinastia nata più aldilà che aldiqua delle Alpi, vive da sempre con due cuori pulsanti: il Ducato di Milano e il Regno delle Due Sicilie. Due pianeti completamente diversi, due mafie di diversa natura ma ugualmente pericolose, accomunati dallo strattonar la giacchetta al Governo della Capitale.

In questo momento viviamo l’ennesimo braccio di ferro tra queste due realtà costrette a convivere sotto lo stellone tricolore

: da una parte la Lega Nord, storico portavoce degli interessi “padani”, pontifica su tutto cedendo il passo solo su questioni di relativo interesse (Afghanistan) ma ottenendo a muso duro gli storici cavalli di battaglia (questione sicurezza, immigrazione, federalismo); dall’altro versante la Sicilia persevera nella continua questua in genere ottenendo quel che chiede grazie ai propri uomini forti ed alla riserva imponente di voti che regala al centrodestra ad ogni tornata elettorale. Micciché, Lombardo, Cuffaro, è bastato che questo tris di Jack battesse i pugni sul tavolo per costringere il Re di Bastoni a fare call: 4 miliardi di euro e la frase emblematica “priorità alla Sicilia”.

La Sardegna che ruolo ha in tutto ciò? Il malus dell’insularità picchia con maggior forza che altrove, e la nostra classe dirigente nicchia. Una Regione con un debito di riconoscenza troppo alto verso Berlusconi per sollevar la voce con i giusti decibel (sussurrata la protesta per lo scippo del G8 de La Maddalena, bassa e roca la richiesta di chiarimenti riguardo i piani del Governo sul nucleare e la misura del coinvolgimento dell’isola), un’opposizione commissariata nel suo partito di maggior spessore, un movimento indipendentista/autonomista senza idee ed ormai con un’identità ridotta al lumicino (lontani i tempi del PSd’AZ al 40%). La Sardegna in questo valzer di cifre deve accomodarsi ed aspettare una più modesta mazurka, con la speranza che i capopopolo siciliani facciano l’interesse di tutto il Sud e non solo della propria isola. E su questo nutro qualche dubbio.

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