Poteri Forti? Prrrrrrrrrrr
Il più grande trucco del Diavolo è farci credere che non esista. Ma quando i diavoli son più di uno si rischia di andare in confusione, come avviene in questi giorni. Ovunque ci si giri c’è mobilitazione, una chiamata alle armi generalizzata, ed in genere quando in Italia si ricorre alla piazza c’è odor di qualcosa di grande. Tipo i Lunapop. O tipo una guerra. Stavolta il coro “alle armi, alle armi” proviene da destra, o meglio la versione plastimortificata di quel che prima usavamo chiamar così. L’arruolamento è per difendere Silvio Berlusconi dai poteri forti, che tramano un golpe “moderno” le cui facce presentabili sono quegli strani esseri chiamati “i tecnici”. E già qui lo stranimento comincia ad impossessarsi del mio labirinto. Chi sono codesti Poteri Forti? E come mai Berlusconi non ne fa parte? Non è usuale un personaggio che concentra così tanti poteri in dose smisurata: economico, politico, mediatico, emotivo. Chi mai può esser ancora più potente? Bossi è da un po’ che ce lo suggerisce: la mafia. Le cui donnine sono solo gli avamposti della fanteria che seguirà. Ed in effetti i conti tornerebbero, solo l’anti-Stato può aver così tanta forza. Peccato che proprio Silvio sia accusato dai detrattori più accaniti di essere esso stesso un esponente occulto di questo Stato nello Stato, nella miglior tradizione andreottiana. A questo punto il serpente si morde la coda, e non ci si capisce più niente. Ma all’italiano piace scopiazzare, e forse ci siamo fatti prendere pure noi dal complottismo americano in una versione all’amatriciana. Magari basterebbe ammettere che i mali (politici) dell’Italia non risiedono nel tanto bistrattato sistema multipartitico, o nella legge elettorale o chissà dove. L’Italia è un Paese incompiuto, nella sua storia e sin dalla sua nascita. Cambiarlo è pressoché impossibile. O almeno io comincio a pensarla così. E per questo difficilmente la piazza mi vedrà protagonista, zeppolate a parte. Alla salute!
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