Tette da prima serata
Qualche settimana fa scoppiò la polemica per la scelta di trasmettere in tardo pomeriggio la sitcom con Alessia Marcuzzi basata essenzialmente sugli stessi temi che hanno caratterizzato il successo del serial made in USA Sex & The City.
E’ bastata una Marcuzzi che alludesse al sesso orale giochicchiando inequivocabilmente con un wurstel in ristorante per far scoppiare il caso. Il Moige ha scatenato i suoi cani da guardia che con la bava gorgogliante agli angoli della bocca ha inondato tutti i quotidiani e i salotti tv.
Risultato? La sitcom è stata spostata in tarda serata e si è persa nell’oblìo come meritava, ma non per l’argomento scabroso ma perché era oggettivamente brutta, mal recitata e poco divertente. Giova ricordare comunque che dal punto di vista meramente onanistico nella sitcom non si vedeva nemmeno una chiappa di profilo.
Vivaddio nessuno scende in piazza o si strappa la vesti o peggio raccoglie firme come per i registi stupratori di minorenni consenzienti previa somministrazione di sostanze stupefacenti perché la Marcuzzi non può mimare una fellatio alle 19 su Italia1.
Ma la questione della fascia protetta rimane.
Prendiamo ad esempio le fiction che vanno per la maggiore in questo momento e che vengono trasmesse in prima serata nelle reti ammiraglie Rai e Mediaset.
Non solo in quella che ha come protagonista Vittoria Puccini da una parte e Gabriel Garko dall’altra ma in moltissime, quasi tutte, anche quelle passate in precedenza, è tutto un florilegio di tette e chiappe al vento, nonché amplessi al limite del softcore.
Il moige protesta comunque, intendiamoci, ma quelli protestano anche per una mamma che allatta solo che nessuno, giustamente, si scandalizza.
E’ vero, un topless dell’anegelica ed efebica Puccini ha ben poco di volgare se paragonato a quello, per dire, di una Manuela Arcuri per la quale il 16:9 potrebbe non bastare, ma è anche pur vero che il tutto viene tollerato se ci sono gli ascolti e se la fiction viene “venduta” nel modo giusto. Ci può scappare, come per Elisa di Rivombrosa, persino il nudo integrale.
Quindi davanti al piatto di minestrone in prima serata, mentre il capofamiglia spingendo la canottiera attesata dal sottostante ventre contro il bordo del tavolo puccia il pane raffermo e la massaia aggiustandosi il grembiulino sparge il grana sullo spaghetto ci può anche passare una succhiata di capezzolo da parte del cavaliere bello e tenebroso che ha appena impalmato la contessina.
Nemmeno il moige può far nulla per questo.
In attesa quindi del primo nudo in una puntata di don Matteo proseguiamo a seguire le allegre scorribande delle prime serate della sana famiglia italiana che si riunisce intorno al desco facendo un posto a tavola ora alle chiappe scultoreee di Garko, ora alle dolci colline della Puccini preparandosi alla battaglia del dopocena, ben più accesa e scabrosa tra plastici di villette e interviste a Corona-non-perdona.
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