Grande fratello giudiziario

Grande fratello giudiziario

Premesso che sui programmi di approfondimento e intrattenimento della tv italiana ci sarebbe da discutere per ore, nel programma “Mattino 5” condotto da Claudio Brachino, ex colonna portante di quel capolavoro giornalistico chiamato Studio Aperto, è stato mandato in onda un filmato riguardante il giudice Mesiano, il magistrato che si è occupato della ormai celeberrima richiesta di risarcimento contro il gruppo Fininvest a favore del CIR.
In questo filmato si vede il giudice, durante una giornata libera, andare dal barbiere, fumare le sigarette, sedere nel parco.
Voi direte: embè?
Appunto.
Le immagini erano condite dall’eloquio della giornalista in questione, la quale elencava le azioni del giudice come se contenessero chissà quale stranezza o rivelassero una personalità un po’ disturbata.

Ci troviamo di fronte a un fatto gravissimo e inquietante: una troupe della tv appartenente al gruppo condannato dalla sentenza di risarcimento si apposta sotto la casa del giudice Mesiano, lo pedina, lo filma di nascosto e condisce il tutto con un ironia e un sarcasmo volti a “prendere per i fondelli” il suddetto magistrato.
L’intento è chiaro.

Innanzitutto l’azienda, invece di difendersi esclusivamente nelle sedi competenti, decide di schierare le proprie truppe contro coloro che hanno deciso il giudizio; in secondo luogo si viola in maniera clamorosa la privacy di un cittadino che viene pedinato e filmato senza che ne fosse a conoscenza; il contenuto del filmato è mirato a far emergere presunte stranezze della persona come a far intendere “guardate un po’ in mano a chi era la sentenza emanata contro di noi, non ci si può fidare”; infine questo filmato viene mandato in onda CASUALMENTE pochi giorni dopo l’intervento di Berlusconi nel quale affermava “su questo giudice ne vedremo delle belle prossimamente” e alcune ore dopo la notizia sulla “promozione” da parte del CSM del magistrato.

Povera Italia….

Serpico (collaboratore)

12 comments

comments user
symbel

Concordo con l’analisi ma butto lì una domanda:

Arrampicarsi sopra un albero e fotografare un politico che si fa i fatti suoi all’interno della sua casa è più o meno grave che filmare un giudice, personaggio pubblico, in un luogo pubblico che passeggia?
Nel secondo caso se non sbaglio non c’è nemmeno violazione della privacy.

Secondo me sono gravi entrambi perché ci sono da aggiungere i commenti e il fatto che chi fa i filmati è coinvolto a causa del conflitto di interessi ma ho il sospetto che ci si scandalizzerà di più per il giudice filmato in strada.

comments user
Holly!

più che altro quello che fa strano è che il giudice non faceva assolutamente niente di stravagante. andava dal barbiere, ha un mocassino bianco. CAPIRAI! è questo che per me “puzza”. non c’è notizia, non ha senso mandare un servizio del genere. se non un attacco premeditato a causa di una sentenza avversa al prorpio padrone.
mentre essere premier e avere uno stuolo di troiette nude in piscina con il premier ceco “arretto” con la moglie a casa incazzata nera che minaccia il divorzio, oppure essere un portavoce del premier ed andare a travoni beh, quelle, belle o brutte, sono indubbiamente notizie scandalo.

comments user
Damiano

Simo, da persona obiettiva quale mi ritengo considero più gravi le foto fatte a Villa Certosa perchè si tratta di una proprietà privata.
Tuttavia questo servizio oltre a indignarmi mi ha spaventato: una persona si ritrova sbattuta in televisione, pedinata e filmata a propria insaputa con un sottofondo di sarcastiche e sciocche ironie fatte da una poveretta che non ha saputo e potuto sottrarsi e che dovrebbe vergognarsi di definirsi giornalista.

Simone sei troppo intelligente e dunque capirai che è assolutamente legittimo contestare e ricorrere contro una sentenza ma cercare di colpire in modo meschino chi ha redatto quella sentenza, pensando di esporlo al ridicolo attraverso filmati clandestini è qualcosa di nauseante.
Forse non ce ne rendiamo conto ma è stata scritta una pagina inquietante di televisione e non solo e tutto ciò a poche settimane dal caso Boffo e dagli attacchi contro Corte Costituzionale e Capo dello Stato.

Sinistra o destra, qui è in corso un imbarbarimento politico senza precedenti, c’è davvero di che essere preoccupati.

comments user
symbel

Ho esordito nel mio commento con un “concordo con l’analisi” quindi le tue considerazioni che esordiscono con “Simone…” sono ovviamente da me condivise.

Condivido anche la preoccupazione ma allo stesso tempo detesto l’ipocrisia dell’informazione che da una parte fa la verginella scandalizzata quando ne ha combinato di tutti i colori a sua volta.

Le regole a questo punto si conoscono: nemmeno un giudice (non vedo perché dovrebbe avere un trattamento diverso da altri personaggi pubblici) può essere immune da una paparazzata.

E’ una cosa che MI FA SCHIFO, ma sappiamo bene tutti come è iniziata.

comments user
Martin Sileno

il filmato è indifendibile, anche perché il motivo per cui è stato fatto è evidente. Il passo successivo sarà quello di pagare dei figuranti per circondare “l’obbiettivo” e sputtanarlo pubblicamente?.

comments user
responsabile di un circolo del PD

mi chiedo come nessuno non abbia ancora sparato in testa a Mesiano

comments user
Rudy Basilico Turturro

la differenza sta nel mandare in onda una paparazzata, e nel mandare in onda il NULLA con altri intenti (decisamente interessati)
le due vicende, imho, sono molto diverse

comments user
symbel

Beh, la paparazzata era interessata anch’essa.
I due sistemi sono molti diversi, è evidente, lo scopo mi sembra identico: screditare o tentare di farlo.

comments user
Rudy Basilico Turturro

Uno viene screditato in misura di quanto presta il fianco.
Quel giudice che avrebbe fatto invece?
Ripeto, per me le due vicende non sono nemmeno paragonabili

comments user
symbel

Vabbè qui il discorso diventa lungo e sappiamo già come va a finire.

Mettiamo da parte il discorso del filmato in sé che è indifendibile e lo si capisce da solo ma non stiamo nemmeno a far finta di non capire che cosa c’è in ballo in questo momento a livello politico.

Quale “prestamento di fianco”, ammesso che ci sia stato, giustifica la spiata in casa di una persona? Secondo me nessuno.

Io sostengo che nessuno si meriti di essere spiato in casa sua, lo ritengo gravissimo chiunque esso sia, nessuno si merita questo trattamento, non se lo merita il politico, ripeto, IN CASA SUA, e non se lo merita il giudice, anche se per strada, senza contare che proprio perché non stava commettendo nulla la cosa si disinnesca da sola.

Sono due casi di palese violazione della privacy a scopo di strumentalizzazione politica. Chi si scandalizza non ha ancora capito che siamo in guerra, questo ennesimo episodio deprecabile forse aiuterà a capirlo.

Non so quanto sia importante stabilirlo, forse nulla, ma la guerra è cominciata un giorno e a cominciarla non è stata certo Brachino che adesso diventa addirittura un “manganellatore” quando in realtà è semplicemente un pessimo giornalista un po’ troppo aziendalista.

comments user
Rudy Basilico Turturro

Io non sono in guerra con nessuno. E delle guerre altrui, guerre di potere, poco me ne importa.
Proprio per questa chiamamola indipendenza dico la mia senza per questo “far finta di non capire”, che presuppone faziosità e disonestà intellettuale.
Nel primo caso si parte da un errore conosciuto e purtroppo fatto proprio dal mondo mediatico moderno (non solo italiano), cioè spiare in casa d’altri, per arrivare ad un qualcosa. Si può discutere sulla valenza di questo qualcosa (velinismo, escort, ecc.), ognuno gli dà il peso che vuole, che comunque esiste. E se anche si sceglie di non dargl peso politico, un peso gossipparo ce l’ha. Le intrusioni nella privacy l’hanno avute Lady D quando si scopava il boduguard, l’ex marito della rampolla del Principato di Monaco, Britney Spears, il tipo che tradisce Vittoria Puccini, ecc. E’ toccato a Berlusconi stavolta? Ciccia. Non mi scandalizzo solo perchè è il turno di Silviuccio.
Diverso è seguire un giudice, con la chiara intenzione di sputtanarlo dopo che ti è andato contro in una sentenza, non trovare NULLA ma mandarlo lo stesso in onda condendolo di stronzate per ottenere comunque l’intento originario. Questo non si può neppure chiamare pessimo giornalismo, ma è qualcos’altro di cui non mi viene il nome ma che mi fa vomitare al cubo.
Per questo è molto più grave la seconda della prima, perchè apre una frontiera pericolosissima, simile alla vendetta fai da te dove l’arma è un network televisivo (un qualcosa che non proprio tutti possono permettersi no?).

comments user
symbel

Ci tengo solo a precisare che la guerra a cui mi riferivo non è la guerra mia o tua o di chiunque altro al nostro livello ma una guerra mediatico-politica che è iniziata da tempo (a quello mi riferivo) e di cui noi siamo spettatori e che non vede solo i network televisivi all’opera.
Mi premeva precisare questo per evitare equivoci visto che nel commento si partiva da una considerazione che io non ho mai nemmeno pensato. Figuriamoci se io voglio scendere in guerra!
Per il resto è evidente che si vuol far finta che il problema sia solo il potere mediatico di Berlusconi che non tutti si possono permettere, è vero, ma che non solo lui si può permettere.
Certo un pirla come Brachino e una trasmissione come Mattino5 è anche comprensibile che altri non vogliano permettersela.
E’ una battaglia tra elefanti dove è l’erba a rimanere schiacciata.
E’ una cosa bella? No, io ho scritto in uno dei primi commenti che il servizio mi faceva schifo e credevo bastasse per capire cosa ne penso.
Dobbiamo abituarci? No.
Dobbiamo scandalizzarci? Secondo me no. Non dopo aver visto quello che capitò a Tortora, la raccolta di firme di Lotta continua contro il commissario Calabresi, i giudici ammazzati (e non con l’intimidazione di mandarti alle 9 del mattino i calzini azzurri in primo piano) e più recentemente l’attacco di Feltri a Dino Boffo.
Mi piace il clima politico? No. Ma sono fiducioso nella giustizia e se Brachino e Mediaset verranno puniti, una volta accertata la gravità del loro misfatto, questo farà da deterrente ad altre iniziative di questo tipo.

Commento all'articolo