No all’eutanasia per i processi
Bisogna essere onesti, la legge sul processo breve è veramente una boiata pazzesca! Nonostante Pier Ferdinando Casini non sia in cima ai miei gusti politici oggi ha definito come merita questa iniziativa in tema di giustizia, con più tatto rispetto al vulcanico Tonino di Pietro ma uguale nel concetto: “una porcheria!”
Perché questa legge è una porcheria?
Primo perché è sfacciatamente una legge ad personam per salvare il fondoschiena del premier dai processi in corso. Ricordate quello che disse Berlusconi all’indomani della bocciatura del Lodo Alfano? Disse che avrebbe affrontato i processi a testa alta difendendosi con il coltello fra i denti e sbugiardando i giudici comunisti che volevano metterlo alle strette. E adesso? Cosa è cambiato da allora? Perché questa legge che abbrevia i termini di prescrizione?
Il secondo motivo è costituito dal fatto che questa legge, da sola, è solo una mannaia sui processi senza per questo garantire che questi vengano velocizzati. Stamane in un dibattito telefonico ho sentito un esempio calzante che spiega bene questo concetto: “è come imporre da un giorno all’altro alle ferrovie di far percorrere ad un treno una tratta da tre ore in un ora senza attivare in quella tratta l’alta velocità e dopo un’ora, quando il convoglio non avrà ovviamente raggiunto la destinazione, far scendere tutti i passeggeri e farli proseguire a piedi”.
Il terzo motivo è legato al concetto stesso di giustizia e il totale sbilanciamento a favore degli imputati e a svantaggio delle vittime. Una legge che rischia di lasciare liberi per decorrenza dei termini una moltitudine di criminali.
Io preferisco un colpevole libero ad un innocente in carcere, la sola idea di un innocente costretto al carcere in attesa di giudizio mi fa venire l’orticaria ma questa proposta di legge è veramente brutta e contiene al suo interno tanti dispositivi illogici e addirittura in contraddizione con leggi precedenti varate da questo stesso governo.
Il 99,9% dei giuristi dice questo, il restante 0,1% sono Ghedini e gli avvocati di quelli che avrebbero salvati i glutei.
La butto lì come provocazione, ma nemmeno tanto visto che anche altri hanno avanzato questa ipotesi (Casini): non sarebbe stato meglio il Lodo Alfano? Magari recependo le indicazioni della Corte Costituzionale e ripresentato come legge costituzionale? E non sarebbe meglio l’immunità parlamentare? Già prevista dai padri costituenti e abolita in preda alla foga del post tangentopoli?
Con un Lodo Alfano tramite legge costituzionale o un’immunità parlamentare reintrodotta con una legge come è stata tolta di sicuro oggi si parlerebbe invece che dei processi del Premier di una riforma della giustizia vera.
Il Paese ha bisogno di una legge organica perché che i tempi della giustizia sono troppo lunghi è innegabile ma non con queste soluzioni raccogliticce.
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