Il Padrino del Consiglio
“Scarso è l’allievo che non supera il maestro”, diceva Leonardo da Vinci. E, dobbiamo ammetterlo, B. l’allievo, ha superato di gran lunga il Craxi maestro politico. Il cinghialone, insieme al suo entourage è stato definito da Spatuzza “un crasto socialista”, un uomo vispo, sveglio, ma non così influente come B. “Nell’87 Giuseppe Graviano mi disse che dovevamo sostenere i candidati socialisti alle elezioni. All’epoca il capolista era Claudio Martelli (ha spiegato il pentito) a Brancaccio facemmo di tutto per farli eleggere e i risultati si videro: facemmo bingo”. Ma ciò che interessa ai magistrati è ben altro, e cioè quello che si dissero Spatuzza e Graviano alla vigilia delle elezioni del 94, dove all’incontro al bar Doney di via Veneto, il picciotto “aveva un atteggiamento gioioso, come chi ha vinto all’enalotto o ha avuto un figlio”. “Ci siamo seduti (ha raccontato Spatuzza) e disse che avevamo chiuso tutto e ottenuto quello che cercavamo e questo grazie alla serietà di quelle persone che avevano portato avanti questa storia, che non erano come quei quattro ’crastì socialisti che avevano preso i voti del 1988 e 1989 e poi ci avevano fatto la guerra. Mi vengono fatti i nomi di due soggetti: di Berlusconi, Graviano mi disse che era quello del Canale 5, aggiungendo che di mezzo c’è un nostro compaesano, Dell’Utri”. “Grazie alla serietà di queste persone (ha quindi proseguito Spatuzza citando Graviano) ci avevano messo praticamente il Paese nelle mani”. Che colpo! Grande B., Bettino sarebbe fiero di te. È stato ingiusto Umberto Bossi nel dire che “Silvio Berlusconi era il portaborse di Bettino Craxi. E’ una costola del vecchio regime. E’ il più efficace riciclatore dei calcinacci del pentapartito. Mentre la Lega faceva cadere il regime, lui stava nel Mulino Bianco, col parrucchino e la plastica facciale”. B. non era il portaborse di Craxi, ne era l’apprendista stregone. Anche il cinghialone era energico, risoluto, rapido nei riflessi. Anche lui aveva una spiccata e funesta propensione a considerare nemici tutti coloro che non si rassegnavano a fargli da servitori. Craxi era di quelli che l’ ostentano sino ad esporsi all’ accusa di “culto della personalita”, un culto che, a quanto pare, dentro il partito gli riusci d’ imporre, e molto forse gli giovo’ a tenerlo in pugno. Ma quando, il capo di questo partito ha preso sede a Palazzo Chigi, e, trasferito sul piano nazionale, avrebbe potuto procurargli seri guai. Non perche’ a noi italiani certi atteggiamenti dispiacciano, anzi. Ma perche’ , in fatto di guappi, siamo diventati, dopo Mussolini, molto piu’ esigenti, quelli di cartone li annusiamo subito, come diceva Indro. Ma si sa, la corsa al carro del vincitore è sempre il nostro sport nazionale. Come con Craxi, come con B, c’è una moda, la moda-premier. I salotti se lo contendono, le signore lo trovano perfino affascinante questo Premier. Craxi come B, non appariva audace ma spavaldo, più che autorevole insolente, più che votato per l’operato, per le balle. Più che Premier per volontà del popolo borghese, per volontà della bassa borhesia che viene influenzata dalla stampa amica dei padroni, e dall’alta borghesia che trae vantaggio dalle loro leggi porcate, condoni edilizi, scudi fiscali ecc. Questo Premier fabbricato per mezzo stampino, ha anche nullo il suo senso dello Stato. Ricorderemo tutti quando Craxi voleva trattare con i brigatisti rossi che tenevano Aldo Moro, prostituendo lo Stato, per i propri interessi dell’epoca, riaccreditarsi con le Sinistre. Perfino Berlinguer, uno che essendo comunista di natura ha poca vocazione allo Stato ma bensì al Partito, non volle trattare. Anche Craxi come B faceva pressioni sui giornali ostili, o meglio sugli editori: “Silvio il tuo giornale mi è più ostile dell’Unità, di al tuo direttore Montanelli di abbassare i toni”. Ma Silvio, per paura d’una bella pernacchia da parte del Voltaire toscano, tacque. B è più fortunato essendo l’editore, può scegliere lui quello che più gli è consono per lo sparare balle o attaccare chi l’attacca. Lui può anche scrivere che (riferendosi a Spatuzza) “lo sputtanatore è stato sputtanato, per quanto infimo, lo spettacolo di Spatuzza è stato utile. I pm speravano in una bomba atomica umana, invece il pentito si è autodisinnescato. Adesso con quale credibilità cercheranno di incriminare il premier?”. Renato Farina, sul “Giornale” ha trovato geniale scriverlo, per suggestionare le menti più confuse. Ma come possono i pentiti accusare B di essere mafioso, se proprio quando depongono vengono arrestati due picciotti, Nicchi e Fidanzati. Ma guarda che coincidenza. Sarà che Dell’Utri ha fatto quei nomi ai servizi segreti? Doveva conoscerli bene, se in due giorni hanno scovato i loro covi. Come abbiamo visto, le vite di B e di Craxi sono parallele, quindi non stupiamoci se B in questi giorni, cerca casa ad Hammamet.
Stefano Poma (collaboratore)
14 comments