Lettera aperta a Susanna Maiolo

Lettera aperta a Susanna Maiolo

Si fa presto a dire psicolabile di questi tempi. Qualsiasi persona che esca dal gregge pare debba avere qualche rotella fuori posto. Anche gli slanci d’amore, il semplice contatto carne contro carne pare sia rubricata come violenza, una barbarie inaccettabile. Forse il lancio del souvenir del Duomo di Milano da parte del famigerato Tartaglia ha costretto in tanti a fare questa associazione di idee e considerare anche te, Susanna, una povera pazza.

Satollo dal cenone e leggermente inebriato da uno spumante commerciale vengo bombardato dalle prime agenzie di stampa che parlano di aggressione, di un Papa che ruzzola a terra tra urla di panico. Un autentico psicodramma post cenone. Immagino una sorta di Ali Agca pettoruta buttarsi sopra un sorpreso Benedetto XVI, vedo distintamente la Madonna placcare il proiettile umano come un angelico rugbista.

Qualche alka seltzer dopo arrivano le immagini che chiariscono la dinamica dell’evento. Che delusione! Quanto rumore per nulla! Vedo te Susanna scavalcare la recinzione con la stessa fervida eccitazione di una groupie nel voler toccare la propria rockstar. Non è la Madonna a fermarti, bensì guardie nerborute che per fermarti travolgo tutti e tutto. Il Papa sparisce dall’immagine, coperto dagli astanti, un altro cardinale cade e si fa male sul serio.

L’unica differenza tra te e gli altri fedeli presenti e che tu sei solo un po’ più affettuosa, ed è strano che chi parla di fratellanza, di amore universale, non sappia riconoscere uno slancio d’amore da un pugno.

Siamo arrivati a questo Susanna, al punto che se sei un personaggio famoso puoi vedere ed abbracciare il Papa senza appuntamento mente tu, semplice “pazza”, devi aspettare la messa di natale, venendo assalita ed arrestata per giunta.

Anche i gruppi di face book sono vittime di questa allucinazione collettiva, ti dipingono come eroina (e lo sei) ma per il motivo sbagliato. Ti credono violenta, pericolosa e che volessi fare del male all’odiato pontefice. Insomma, saresti la prima serial killer che uccide le proprie vittime con degli abbracci. Non è buffo?

Susanna io so che sei buona e sei vittima di un tremendo malinteso, e deve essere orribile vedere scambiato il proprio affetto per minaccia. Quando tutto sarà finito per il meglio puoi venire da me, da gente disposta a capirti ed ascoltarti. Per metterti a tuo agio posso benissimo mettere qualcosa di bianco e recitarti un paio di banalità, di quelle che ti piacciono tanto. Tu se vuoi porta qualcosa di rosso, magari quella giacchina che ti sta così bene, e non preoccuparti nemmeno per i miei femori, essi possiedono ancora una certa elasticità.

Se vuoi contattarmi io rimango a tua disposizione. Baci ed altre squisitezze.

1 commento

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fede

Caro martin volevo farti sapere che anche io mi sento molto affettuosa e non vedo l’ora di travolgerti con tutto l’affetto che sento..
Anche se non sono ancora apparsa in qualche tg nazionale sappi che ti penso intensamente

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