Brunetta show
Dopo la recente uscita sui “Bamboccioni” di Brunetta, il basso ministro veneziano è ormai diventato il prezzemolino di tutti i talk show.
La sua intervista tipo verte sulle sue dichiarazioni sui bamboccioni, sul fatto che è stata una provocazione, non voluta ma ben riuscita.
Si prosegue sul fatto che non è emerso che durante l’intervista della dichiarazione l’idea della legge fosse uno scherzo come dichiarato, e qui parte il solito attacco ai giornali e giornalisti che manipolano la realtà (un refrain ormai vecchio, ma di successo…)
Brunetta poi farà notare che c’è un nervo scoperto sul problema, che il governo si impegnerà a far qualcosa, ma fino ad ora non ha avuto soldi ne tempo per farlo poiche si è dato la priorità ad altre emergenze (crisi economica, terremoto dell’aquila, g8, etcetera).
Si commentano delle schede sui bamboccioni in europa, delle interviste a caldo a dei giovani per strada sull’argomento, si cerca un contradditorio con un giornalista o un politico di un’altra parte.
A questo si aggiunge il solito teatrino del racconto del passato da bamboccione del ministro, di come a trentanni non si sapeva fare il letto, di come i genitori gli consigliavano una carriera in banca piuttosto che la gavetta all’università, et voilà ecco confezionata la trasmissione.
Ci chiediamo quando ce lo togliamo di mezzo, ci siamo rotti del suo modo pacato di dialogare, dall’assumersi qualche colpa (è gia qualcosa…), che vogliamo vedere le solite lotte su problemi che interessano solo i politici, che a colpi di parole si scannano, e che diventano spunti per le lotte da bar il mattino successivo. Bastaaaaa!!
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