B.

Per i suoi adulatori lui è Silvio.
Silvio ci manchi. Meno male che Silvio c’è. Silvio di qua, Silvio di là.
Per i suoi detrattori lui è B.
Al massimo Silvio B.
Per costoro il non cognominarlo mai è segno di dissenso totale, barricadero, di odio senza confini.
È grazie a questo atteggiamento partigiano, oltre che a statuette e cavalletti volanti, che Lui ci ha costruito l’epica del Partito dell’Amore, contrapposto al Partito dell’Odio. Cosa che solo al pensarla, qualche decennio fa, avrebbe fatto ridere il più scafato degli osservatori politici.
Oggi no.
Ma cosa ci risulta più insopportabile? Quel confidenziale Silvio che in intimità si trasforma in Papi, o quella B puntata che trasuda disprezzo e superiorità morale? Un punto a far da barriera, come un enorme preservativo da srotolare su quel cognome infettante, untore di malattie veneree contratte durante sfrenati bunga bunga.
Sinceramente mi sono venute a noia entrambe le fazioni.

1 commento

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symbel

L’ottimo Rudy Basilico mi ha soffiato l’argomento del prossimo articolo di un soffio, si vede che in redazione la telepatia impera. Approfitto dei commenti per provare a dare un’interpretazione tecnica e una un pochino complottista in senso leggero dell’uso delle abbreviazioni per citare il nome del premier.
Quella tecnica. Dal punto di vista dell’impaginazione dei quotidiani, soprattutto nei titoli, i cognomi lunghi sono un po’ uno spauracchio dei tipografici anche perché non si possono mandare a capo automaticamente. Berlusconi è un cognome un po’ lunghetto e vista la mole di notizie che potrebbero contenerlo tenendo conto delle cronache degli ultimi 17 anni è un fastidio non di poco conto. Alcuni giornali, anche non smaccatamente di parte, optano per il confidenziale Silvio, molto più comodo da impaginare.
Il vezzo di usare solo il nome Silvio poi ha una doppia valenza, condifenziale da parte dei suoi lacchè della carta stampata e diminutivo da parte dei suoi detrattori più tiepidi.
La tesi meno ideologica e un po’ tecnico complottistica riguarda l’utilizzo della sola B al massimo puntata da parte dei suoi acerrimi nemci (vedi Repubblica e il Fatto Quotidiano).
Una parola di un solo carattere o al massimo di due (con il punto) è difficilmente indicizzabile online, da molti motori di ricerca che di solito indicizzano solo parole di un minimo di tre caratteri e dai sistemi di gestione dei tag nei blog. In pratica usando solo B. si fa in modo che non compaia troppo il termine Berlusconi in Rete.
Anche nei tag di Moschebianche Berlusconi è la parola più presente e questo a prescindere che se ne parli bene o male ma questo i siti dei giornali e i blog che ci devono liberare dal regime non possono permetterselo.

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