Bambino o Calippo?
Immaginate Celin Dion, bravissima interprete di origine canadese, che va in giro per il mondo a fare concerti con la borsetta frigo a tracolla.
“Cosa hai lì dentro integratori salini?”, “sei diabetica e tieni in fresco i flaconi di insulina?”, “hai un’insufficienza renale e ti tieni sempre a disposizione un rene di ricambio?”
“Ma no” risponderà sorridendo Celine con la sua enorme bocca che sovrasta un mento talmente a punta da aver bisogno del paraspigoli, “io in tournè porto i miei figli, mica li lascio con la baby sitter!”
Sì, i suoi figli, uno di 8 anni e l’altro surgelato.
Al di là dell’ironia può essere utile capire quale è la notizia alla quale ci si sta riferendo.
Otto anni fa Celine Dion si è sottoposta ad un trattamento per la fertilità e ha deciso, dei due embrioni “buoni” a disposizione di portarne avanti uno e di congelare il secondo a data da destinarsi. La motivazione ufficiale è che il marito ha dei problemi di salute che non le avrebbero dato la sicurezza di affrontare in seguito una gravidanza.
Ora la cantante ha annunciato che il secondo embrione, dopo 8 anni, verrà impiantato e tenterà di portarlo avanti.
Quindi fra nove mesi, se tutto va bene, il figlio di 8 anni avrà un fratello gemello ma nato nel 2010.
Sulla vicenda si possono fare tantissime considerazioni di tipo umano anche alla luce della storia personale della pop star nata da una famiglia poverissima che si è conquistata il successo a fatica e che, tutto sommato entrambi i figli, congelati o no, li ha fortemente voluti e nessuno può dubitare del fatto che amerà da brava madre.
Al di là delle convinzioni religiose però è inevitabile pensare a quali ricadute possa avere questa “manipolazione” sul bambino già nato e su quello che nascerà. Chi glielo spiegherà e come che ha un fratello gemello ma non coetaneo?
Personalmente vedo l’intervento umano dell’uomo a questi livelli sulla sfera del concepimento e della nascita come un inquinamento della natura, al pari di tanti altri tipi di inquinamento per il quale ci si batte strenuamente.
Forse alla fine riusciremo a non snaturare il calcio introducendo la moviola in campo e ad andare con le borse frigo piene di bibite e embrioni allo stadio, con “tutta la famiglia”.
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