Capitano sotto i ferri

Capitano sotto i ferri

L’infortunio del capitano Totti con annessa operazione è solo l’ultimo tassello del marasma che colpisce la AS Roma a tutti i livelli. Da una parte una controllante sommersa dai debiti e pressata dalle banche, che non onora le rate dei mutui ma ha l’ardire di presentare il progetto dello stadio Franco Sensi alla presenza di Alemanno e, udite udite, Marrazzo. Da quel giorno sembra cambiato tutto. Se Marrazzo è stato tradito dalle travi di via Gradoli, gli architravi dello stadio sono stati buttati giù sia dal Ministero dei Beni Culturali sia dall’Assessore all’urbanistica: il progetto presentato dalla Sensi è totalmente fumoso, e la zona individuata per la costruzione dell’impianto e del nuovo nucleo urbano è gravata da vincoli di ogni tipo. Non è prevista alcuna costruzione in quell’area dal Piano Regolatore, c’è un vincolo archeologico ed un vincolo ambientale per rischio di esondazione del Tevere. Informarsi prima di fare pompose conferenze stampa pareva brutto? Veniamo al campo. La cura Ranieri è impercettibile, la squadra naviga a metà classifica senza essere né carne né pesce. Gli estimatori del tecnico ex bianconero affermano che la Roma spallettiana era ultima in classifica, ma difficile pensare ci sarebbe rimasta ancora a lungo. A parziale scusante di Lucianone c’è un calendario ostico che ha portato la Roma prima a Marassi per sfidare il Genoa-champagne di inizio stagione e poi a giocare contro la Juve del miglior Diego finora visto in Italia e di cui si stanno perdendo un po’ le tracce. Un risultato Ranieri l’ha ottenuto: la squadra gioca malissimo. Il calcio spettacolo che ha reso famosa la Roma in Europa è svanito completamente. Sul breve la fortuna ha arriso ai giallorossi, ma ora pagano dazio. Anche la scusa dell’arbitro di Milan – Roma si è squagliata sotto i colpi di Tavano. E veniamo a Totti. Da sempre la squadra orbita attorno al Capitano, senza provare ad immaginare un futuro senza di lui. E la questione del controverso contratto quinquennale (più cinque da dirigente) pagato a peso da pallone d’oro ne è l’ultima riprova. Ma Francesco ha giocato la metà delle partite negli ultimi due campionati, e gli acciacchi a ripetizione cui va ad aggiungersi un’età non più verde non fanno intravvedere miglioramenti di questa statistica. Il rischio è che sotto i ferri non ci finisca solo il ginocchio del Capitano e l’utero della moglie, ma l’intera società giallorossa.

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