Che Franceschini se ne stia accorgendo?
Leggo con stupore le ultime dichiarazioni di Franceschini, sarà per la paura di perdere lo scranno alla guida del partito verde rosso, ma esce con delle parole sul bipolarmismo finalmente sensate.
Io non appoggio certamente la sua coalizione, ma sono anche sportivo e non mi piace infierire su un avversario morto , e mi trovano d’accordo quando si rende conto che la scena politica è ormai divisa in chi sta con Berlusconi e chi sta contro di lui, anteponendo la lotta ad personam ai valori che il proprio partito deve mandare avanti.
Giustamente fa notare, che per quanto possa servire l’aura da santo di Berlusconi, prima o poi la sua carriera politica finirà , e quando cio accadrà c’è il rischio che il bipolarismo si sciolga per ritornare a una politica di partitini pronti a scannarsi l’uno con l’altro, anziche fare squadra all’interno della propria coalizione.
Che finalmente abbia capito che il consenso di Berlusconi non dipenda tanto dalla sua forza mediatica, ma dal rispettare un programma, giusto o sbagliato che lo si ritenga, che dall’altra parte non esisteva, anche per via di beghe interne alla loro coalizione?
Queste le sue dichiarazioni:
«Chi ha un ruolo pubblico deve trasmettere dei messaggi, e in questo caso sono stati negativi, sarebbe drammatico scoprire che il bipolarismo italiano è stato costruito da una parte attorno a Berlusconi, dall’altra contro di lui e che, finito politicamente Berlusconi, finisca anche il bipolarismo. Da lì non si deve tornare indietro se si deve riprendere una coalizione litigiosa, costruita solo intorno all’avversario, che va da Diliberto a Mastella, da Dini a Pecoraro Scanio. Non abbiamo imparato a lavorare come una squadra: si deve imparare a passare la palla, non a darci i calci tra noi».
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