Checche a orologeria
Prima Vendola che la spara grossa: “Convivo con un canadese. Viviamo a Terlizzi da anni. Siamo una coppia tranquilla, morigerata. Ci piace ricevere gli amici a cena”. Morigerata? E che vuol dire? Ci piace ricevere gli amici a cena? Embè?
Poi ecco Lele Mora che impalma Corona con o senza patente non si sa e poi si sente “donna tradita” perché lui si è solo approfittato dei suoi regali. Il sempre più viscido Cecchi Paone confessa di aver avuto una relazione sessuale con un giocatore, forse due, che ha giocato e gioca ancora adesso in una grande squadra di serie A, forse la Juve: “Ho avuto due storie molto belle con giocatori di calcio, che però purtroppo sono naufragate perché erano obbligati a tenere in segreto questo amore per paura dello spogliatoio, dei tifosi e dei colleghi. Uno dei due giocatori gioca in Serie A e uno in serie C 1: uno ha una finta moglie e l’altro una finta fidanzata”.
Pierfrancesco Favino, l’attore che popola il sogno erotico delle ormonose della sinistra e non, impegnata e non, dichiara candidamente: “Una volta ci ho provato, ero un ragazzino. Anzi, è stato lui a provarci con me. Ma non è stata un’esperienza esaltante. Stavo in quella fase in cui volevo capire che cosa desideravo dalla vita. Avevo paura di essere qualcosa di diverso rispetto a quello che ero e non volevo portarmi il dubbio per tutta la vita. Essere felice dovrebbe essere consentito a tutti.”
E tutto questo nella settimana successiva alla dichiarazione di Gianluca Grignani, il cantautore maledetto e tormentato che ci ha tenuto a far sapere al mondo che “ero così piccolo che non potevo neanche capire cosa stesse succedendo, continuavo a chiedergli ‘Ma non ti piacciono le bambine?’ anche se la risposta era evidente; io però non potevo neppure immaginarla”.
In questi giorni però, fresca fresca, ci viene sbattuta in faccia come “arma fine di mondo” la dichiarazione del cantante camerata di Latina, quello che criticò i baffoni delle donne messicane, quello che al solo schioccare di dita potrebbe avere addosso una cascata del niagara di giovane figa ribollente, con un visino da vecchina sofferente e con la voce ancora rotta dalla prostrazione (in realtà nessuno l’ha sentito ma ci piace immaginarlo così) confessa a Vanity Fair (mica cotiche) che “Mi voglio innamorare di un uomo. Un paio di anni fa ho iniziato un percorso di analisi. Da tempo non stavo bene, e avevo capito di dover riprendere in mano una serie di cose: dal forzato esilio lontano da amici e famiglia alla relazione col mio lavoro, al rapporto contrastato con l’omosessualità. Così, dopo due anni di duro lavoro su me stesso, sono arrivato a una conclusione: volevo vivere meglio” quasi come se Fabri Fibra avesse spinto questa dichiarazione come una supposta che sgomita nello sfintere, sollecitata nel suo recente brano “Non ditelo” nel cui testo se la prende con i vari Mengoni, Marco Carta e Tiziano Ferro che hanno paura di dichiarare i propri gusti sessuali per paura di perdere consensi tra le loro fan.
Tuttavia non concordo con il pensiero del rapper di “Controcultura”, anzi penso che visto che Tiziano Ferro ha un album e un libro di prossima uscita, viene da pensare che l’outing, come lo fu per lo stesso Cecchi Paone che gettò il petardo in campagna elettorale durante la sua candidatura per Forza Italia, o “coming out” che dir si voglia, venga con una tempistica sospetta e sia strumentale ad altri progetti.
Ma mettiamo pure che sia sincero e che venga dal CUore, ma un grandissimo ESTICAZZI ce lo vogliamo mettere?
Sergio Puntiglio(collaboratore)
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