Chi ha paura dell’Inter?
La questione è già stata dibattuta a lungo in tutte le sedi, in tutti i processi, i brogessi, le domeniche sportive e controcampi vari eppure la partita di ieri in Champion’s dell’Inter contro il Barcellona non può che far riflettere ancora.
L’Inter è stata completamente soggiogata dai blaugrana orfani di Messi e Ibrahimovic.
Non ha visto nemmeno il pallone salvo quando è dovuta andare a raccoglierlo dentro la sua rete e quando si è un po’ svegliata ad inizio del secondo tempo ma senza mai tirare in porta.
Come si concilia una squadra così remissiva in Europa, che le poche volte che vince lo fa con delle rimonte in extremis da provinciale o contro squadre di livello inferiore ai nostri campionati di interregionale con la schiacciasassi che svetta nel Campionato Italiano di Seria A staccando gli avversari in classifica a distanze siderali?
Sì perché l’Inter dopo aver fatto il buono e il cattivo tempo negli ultimi anni in Italia quest’anno è di nuovo prima e con più punti rispetto alla scorsa stagione e non sembra avere nessun problema ad affrontare qualsiasi tipo di squadra.
Come si spiega?
Le tesi sono tante, quella che mi sento di sposare è che in Italia gli avversari dell’Inter hanno troppa paura per opporsi.
Sembra quasi che i giocatori e gli allenatori delle squadre avversarie ipnotizzati dalle dichiarazioni ad arte di Mourinho in settimana e dalla prestanza atletica dei nerazzurri partano con un complesso di inferiorità che forse non ha ragione d’esistere.
In Italia si ha troppa paura dell’Inter ed è una paura ingiustificata.
In Europa le squadre che non stanno troppo a sentire le menate del portoghese adulato dai giornalisti nostrani e non si impressionano a vedere i polpacci di Balotelli o le cosce di Zanetti giocano a viso aperto, sgroppano sulle fasce e non hanno nessun timore reverenziale.
Sacchi direbbe che il calcio italiano è troppo difensivista, credo che questa teoria andrebbe ristretta dicendo che le squadre italiane sono troppo difensiviste quando incontrano l’Inter. Le poche squadre che si sono smarcate da questo atteggiamento di timore reverenziale hanno tutte fatto risultato contro la compagine del petroliere spendaccione.
Perdere contro il Barcellona ci sta tutto sulla carta, perdere così senza reazione, facendo quasi da sacco per il pugile, non è edificante.
Sembra quasi che interessi di più far bella figura contro l’eterna rivale bianconera, magari a porte chiuse, piuttosto che in Europa e c’è il sospetto che alla fine, andando a ben vedere, anche ai tifosi tutto sommato interessi più questo.
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