Comprerò un iPad, prima o poi
Sono un felice possessore di iMac da circa 4 anni, comprato per esigenze professionali, mai andato in crash, mai infestato da virus, mai bloccato dopo essere andato in standby, mai deframmentato, mai scandisk, mai portato in assistenza, pagato dei bei soldoni ma a ragion veduta ben spesi.
Il gioellino in questione, ordinato sul sito Apple online mi è arrivato a casa in due giorni, imballato alla perfezione con a corredo un pannetto vellutato per detergere la superficie del monitor (24 pollici) e tutti gli accorgimenti per rendere l’imballaggio il meno “sprecone” possibile.
Il design è impeccabile e anche le finiture.
La mia esperienza precedente era fatta di pc Frankenstein assemblati da me medesimo a volte anche con pezzi raccogliticci di altri computer, da portatili con le ventole che turbinavano più di un impianto eolico e il fondo più caldo di quello di una starlette dell’agenzia di Lele Mora.
Io il Mac lo uso per lavorare, inutile dire che l’adesivo con la mela morsicata è rimasto nella scatola e che gli accessori comprati in seguito poco hanno a che vedere con la fabbrichetta di Steve Jobs e il sostentamento del suo fegato.
Diciamo che il tutto è ben pagato e quindi si potrebbe anche esclamare “e ci mancherebbe altro che con quello che ho speso mi portino una ciofeca!” però c’è anche un però…
Il Mac non è male ma il “mondo Mac” quello dei “Mac addicted” è insopportabile.
Inutile che li descriva, li conoscete benissimo, è la trasposizione del radicalchicchismo dalla politica all’informatica e spesso le cose coincidono, quella puzzetta sotto il naso, quell’arietta di superiorità rispetto alla plebe che ancora si arrabatta dietro cavi e cavetti, ventoline e slot sulle schede madri e soprattutto quel vezzo intollerabile di ostentare il marchio, l’adesivo stampato con il pomo bianco morsicato attaccato all’auto, come per dire: “Attenzione! Fighetto con il Mac a bordo, mantieni le distanze”.
Eppure comprerò un’iPad, prima o poi.
Quando la tavoletta tutta spigoli morbidi e lo schermo sbrilluccicante uscì per la prima volta mi venivano in mente solo difetti. Nessuna possibilità di collegare una memoria esterna, nessun contenuto riproducibile con tecnologia Flash, applicazioni limitate ad uno store strettamente monitorato e “purificato” dalla casa di Cupertino, poca portabilità a causa delle dimensioni generose, difficoltà di visualizzazione dello schermo in pieno sole, ditate sulla superficie, mancanza della tastiera fisica, impossibilità di installare periferiche se non le poche, stilosissime e costosissime, con il marchio Apple e infine l’assenza del multitasking.
Non è cambiato molto oggi, se non un sistema operativo come iOS 4.2 e prossimamente 4.3 che ha introdotto il multitasking e corretto parecchi altri problemi di gioventù.
L’Ipad mi serve o no? Questa la domanda fondamentale alla quale dare risposta per decidere o no di sborsare minimo 499,00 euro per il modello “base” della tavoletta più venduta al mondo. Inutile aspettare i concorrenti, se si ha bisogno di un tablet, a meno di clamorose realizzazioni future, l’accoppiata hardware + software della Apple è impareggiabile.
Se, come me, avete un netbook che usate solo per navigare, gestire la posta elettronica, guardare qualche video (anche in streaming), leggere qualche pdf, sporadicamente giocare e fate tutto questo principalmente in giro per casa, in ufficio o in qualche zona ben coperta dal wifi allora l’iPad è quello che fa al caso vostro anche perché fa quasi tutte queste cose meglio di un netbook allo stesso prezzo o poco più.
In aggiunta ha il parco di applicazioni ormai più grande che ci sia e tutte le innovazioni dedicate al mondo tablet vengono prima pensate e ottimizzate per iPad e poi, se se ne ha voglia, per gli altri dispositivi.
La presentazione del nuovo quotidiano The Daily, figlio della mente imprenditoriale dell’australiano Rupert Murdoch è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, perlomeno per le mie ultime resistenze.
Se siete degli smanettoni, vi piace improvvisarvi hacker o digitare romanzi all’aperto o leggere ebook da centinaia di pagine o collegare chiavette usb, o scaricare tonnellate di materiale dai circuiti p2p e magari sguazzare nel porno in streaming allora statene alla larga, non fa per voi.
Aspettando l’uscita che i rumors danno imminente dell’iPad 2 con doppia webcam (inutile per l’uso frequente) e lo schermo a risoluzione maggiore (questo più interessante) è molto probabile che la prima versione scenda parecchio di prezzo prima di scomparire e allora potrebbe essere il momento opportuno per ghermirlo (vale la pena solo la versione base).
In ogni caso se un giorno doveste vedermi con l’adesivo Apple in auto o appiccicato in qualsiasi altro contesto vi autorizzo a darmi un pugno, magari sul fegato.
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