Donna Kidman contro Hollywood
Il tormentone della donna oggetto torna prepotente nelle cronache internazionali.
Gad Lerner ha smesso di scrivere i discorsi a Prodi e ora evidentemente li scrive per Nicole Kidman.
Questa volta a sollevare il problema infatti non è L’Infedele Rosicone in una diatriba che sa di snobismo contro Striscia La Notizia e Antonio Ricci ma una protagonista di tutto rispetto dello show business: Nicole Kidman.
L’attrice australiana, una delle regine del cinema internazionale, parla fuori dai denti e afferma: “Hollywood ha certamente un ruolo nella violenza che subiscono le donne perché il cinema le dipinge come oggetti sessuali deboli”. La frase è forte e gli fa eco il presidente novello nobel per la Pace Obama che ormai si occupa di tutto tranne che di governare il suo Paese e azzarda il concetto secondo il quale “L’iniquo superlavoro delle mamme in famiglia è colpa dei mariti ottusi”.
Andiamo per ordine.
La prima frase sulle colpe di una certa rappresentazione cinematografica delle donne nel cinema americano (e non solo) è innegabile ma bisogna pur dire che lo spettacolo esige la bellezza e da sempre una certa sensualità per attirare gli spettatori.
Una avvenente fanciulla seminuda nei film c’è sempre, persino tra robottoni che si trasformano o tremendi horror imbrattati di succo di pomodoro e non sembra che questa consuetudine che risale agli albori della cinematografia disturbi più di tanto gli spettatori di sesso femminile che frequentano le sale al pari dei maschietti col testosterone a palla.
Il link diretto tra le scene tv o cinematografiche che vedono una donna soccombere e la violenza reale sulle donne poi è tutto da dimostrare e si tenta di dimostrarlo da tempo con scarsi risultati.
E’ vero invece che la donna subisce soprusi e violenza soprattutto in famiglia e ad opera dei mariti e, dalle statistiche, non sembra che avvenga maggiormente tra mariti cinefili.
Diciamo che mentre Lerner secondo me in modo del tutto strumentale imputava ad Antonio Ricci la propaganda a mezzo di donne oggetto in TV, manco le avesse inventate lui mentre spulciando filmati anche in bianco e nero ci si rende conto che quello che noi oggi chiamiamo “velinismo” è sempre esistito, la Kidman secondo me si risveglia, come capita a molti/e, guarda caso in un momento di carriera e fisico calante a denunciare l’utilizzo della sgallettata nel grande schermo. Anche qui subconscio rosicante?
E veniamo al femminista Obama.
La frase lapidaria sugli uomini ottusi ha fatto arrabbiare non pochi in USA e il presidente non è nuovo a queste esternazioni un po’ forti salvo dover rimediare con il boccale di birra in giardino.
Venendo al dunque pare evidente che ci siano delle situazioni nelle quali la donna si trova costretta a dover conciliare il proprio ruolo di mamma con quello di donna in carriera con un superlavoro aggravato anche dal menefreghismo degli uomini.
Un po’ come è ormai la consuetudine dei politici in questo periodo si lanciano degli assiomi che meriterebbero un approfondimento serio e che non possono essere liquidati con frasi che sanno di slogan sessantottino.
Obama lo approfondisce facendo l’esempio di chi porta i bambini a scuola, un po’ come la mamma o il papà che si lamenta perché quando piange il bambino la notte si alza sempre lei o lui e il coniuge continua a crogiuolarsi sotto le coperte.
Sia Nicole che Barack (e includiamo anche se non lo merita Lerner) dipingono una donna quantomeno sottomessa, debole, sopraffatta, incapace di liberarsi del giogo maschile e schiavizzata dalla propria condizione, costretta suo malgrado ad essere oggetto di attenzioni sessuali perché travolta da Hollywood o dal marito ottuso.
Ma guardatevi intorno, a voi sembra che la situazione sia questa?
A voi sembra che le donne siano così succubi dell’uomo?
A voi sembra che una Megan Fox tirata a lucido in shorts e canottiera tra ammassi di ferraglia insegni alle giovani generazioni la mancanza di rispetto per le donne? Vi sembra che una Michelle Obama sia vessata da Barack al punto da rivolgersi al telefono rosa?
Non sarà forse che come al solito i paladini del politically correct pensano di avere sempre a che fare con un popolo di trogloditi ipnotizzati dallo schermo e dal machismo da osteria?
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