E’ giunta l’ora di darci un taglio
Tagliare dei privilegi acquisiti non è mai piacevole ed è normale scontrarsi con chi a questi privilegi dovrà rinunciare, ma purtroppo si tratta di un sacrificio necessario ad evitare il rischio di bancarotta, come quello che rischia la Grecia.
Tutte le nazioni europee stanno attuando manovre correttive di grossa entità, e in Italia abbiamo il vantaggio che almeno non si prospettano sostanziali aumenti delle tasse.
Certo non ci saranno riduzioni, ma è di conforto che una dei primi tagli sia stato per le spese della politica: un taglio del 10% degli stipendi dei politici che percepiscono piu di 80.ooo euro sarà poca roba dal punto di vista della quantità, ma è un voler dimostrare , per una volta, una volontà dei politici di fare anche loro la propria parte. A questo si aggiunge il taglio del 50% ai rimborsi elettorali , e il mancato rimborso in caso di scioglimento anticipato del parlamento.
Inoltre anche il budget dei ministeri verrà ridotto del 10%, con un taglio agli stipendi di manager e dirigenti. Per gli statali è previsto un congelamento degli aumenti, e uno slittamento di sei mesi per le pensioni di anzianità, con l’anticipo dell’introduzione dell’elevamento dell’età pensionabile delle lavoratrici statali a 65 anni, già dal 2016.
Si evita anche di toccare la sanità e si evita un condono immobiliare, anche se sono previsti maggiori controlli tramite rilevazioni aeree e un incentivo alla regolarizzazione degli immobili fantasma mai censiti al catasto, se dichiarati prima delle rilevazioni fotogrammetriche.
Maggiori le misure contro l’evasione fiscale con la scomparsa dei libretti al portatore, e il ritorno della soglia massima di 5.000 euro per le operazioni in contanti.
Più controlli anche per le pensioni di invalidità, dove sara necessario il tasso di invalidità dell’80% (anziche del 74%) per potersi far riconoscere la pensione.
Da definire una piccolo ticket per i turisti che alloggeranno a Roma e sugli imbarchi.
Tutto sommato la manovra non peserà eccessivamente sul cittadino, e consentira allo stato di risparmiare 12 miliardi di euro all’anno.
Chiaramente dure le reazioni di CGIL che si lamenta anche quando per una volta il lavoratore quasi non è stato colpito dalla manovra (eccetto per gli statali), e dell’opposizione con Bersani e Di Pietro che irresponsabilmente danno la colpa della manovra al presidente del consiglio e alle sue “bugie” sulla crisi.
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