Formattare il governo

Formattare il governo

In questi giorni non si fa altro che parlare di elezioni anticipate, a paventarle sono anche alcuni esponenti della maggioranza oltre che i famosi “retroscenisti” dei giornali.
La realtà sembrerebbe abbastanza diversa, come al solito, anche perché chi veramente con questi numeri può far cadere il governo, ovvero Silvio Berlusconi, sembra non averne la minima intenzione.
Il nostro premier ha molti difetti, alcuni dei quali denunciati anche qui su moschebianche, ma non ha quello di esser teatrante della politica. A dire il vero in alcuni casi non è nemmeno un pregio perché fare un po’ più il politico aiuterebbe ad essere meno imprudenti, ma la sua dichiarazione di ieri, espressa in una nota ufficiale nella quale afferma che non c’è l’intenzione di andare anticipatamente alle urne, perlomeno da parte sua, ma che il governo proseguirà nel suo cammino, è abbastanza credibile.
Conti alla mano è anche verosimile che il ricorso anticipato alle urne non possa interessare a molti. Non interessa a chi ha la sua poltrona in parlamento e ha tutto l’interesse a rimanerci, non conviene all’opposizione che sta ricomponendo i pezzi con l’avvento di Bersani e non sembra ancora pronto alla battaglia elettorale, potrebbe interessare un po’ di più ai partiti emergenti come IDV e UDC di Casini che però, da soli non avrebbero i numeri. Rimane la Lega che sa bene che solo con questa maggioranza guidata da Berlusconi può portare avanti i suoi progetti di sempre.
Ma perché si è cominciato a parlare di elezioni anticipate?
In parte perché i Finiani spingono all’interno della maggioranza con dei buoni appoggi sulla stampa per fare un po’ di casino, per far sentire che ci sono. In parte perché altrimenti i giornali non saprebbero di cosa scrivere. Quest’ultima affermazione vi sembrerà azzardata eppure non sarebbe la prima volta che i quotidiani nazionali definiti “prestigiosi” dipingano una realtà politica e spesso (cosa ancor più grave) una “opinione pubblica” che semplicemente non esiste.
Fatte salve queste considerazioni rimane un punto. Solo in Italia si gioca allegramente con le elezioni anticipate che significano di fatto bloccare drasticamente un’azione di governo, far accumulare progetti legislativi e, nel caso non remoto di un cambio di colore politico della maggioranza, azzerare tutto e riiniziare o peggio cancellare leggi precedenti e ridiscuterne altre sugli stessi argomenti.
Le elezioni anticipate dovrebbero essere “la soluzione di fine di mondo”, l’extrema ratio, insomma il rimedio finale ad una situazione ingestibile e non lo spauracchio da usare verso parlamentari ribelli che non desiderano altro che accumulare giorni di permanenza in funzione pensionistica.
Invece per ogni diatriba, per ogni starnuto del presidente della Camera, per ogni colpo di tosse interno alla maggioranza di governo o mal di pancia di qualche ministro ecco spuntare la minaccia di rispolverare le urne di cartone.
Per chi ha a che fare con i computer e si trova spesso a risolvere i problemi di amici o familiari che invece sono poco avvezzi con gli strumenti elettronici capita spesso di sentirsi dire: “formattami il computer” e alla domanda “perché, quale è il problema?” sentirsi rispondere “ci deve essere un virus, quando apro il sito della banca mi compare sempre una finestrella quadrata con una tizia con le tette di fuori, non è tanto per me, ma il pc lo usa anche mio figlio…” insomma, come staccare il contatore per spegnere il televisore.
Ecco, in Italia la via più breve per riaffermare la supremazia di singoli in politica è agitare lo strumento elettorale, peccato che il momento più alto della democrazia stia diventando più o meno come il televoto nell’ultimo dei talent show.

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