G-ossip 8

Sarò stato distratto io, o forse non c’era moschebianche.com a farmi aguzzare la vista, ma mai come stavolta c’è stata un’attenzione spasmodica verso il codazzo di first ladies che accompagnano i mariti al summit dell’Aquila. Sarà che stavolta c’erano due calibri da novanta come Carlà Brunì Sarkò e la prima uscita italiana di Michelle Obama, novella Jackie Kennedy.

Queste due hanno oscurato tutto il resto, anche la manzona Sarah Brown che può riscuotere successo con la sua polposità tra i nostalgici felliniani o i fan di Tinto Brass.

Andiamo allo scontro diretto. Michelle scende dall’aereo con un vistoso vestito giallo ad esaltare l’abbronzatura. Un fiore verde enorme fa capolino prendendo a pugni gli osservatori. Mise che a me non dispiace, briosa quanto basta, in linea col marito ormai icona pop. Ma qualche ragazza in mia presenza ha già commentato che l’abbinamento era orripilante. Bah! Tornando a Michelle, folgora Clio Napolitano, fa un giretto per L’Aquila con tanto di frasettine ad effetto sui bambini morti e sfollati, porta le bambine a spasso per la Capitale e si rimpinza di carbonara nei ristorantini lungotevere. Turismo ma cercando di mantenere un basso profilo, difatti rinuncia allo shopping conscia che avrebbe bloccato mezza città. Non va da Ratzinger con le altre, ma solo perchè ci andrà col marito prima di rientrare negli States. Che dire? a me è risultata abbastanza alla mano, o almeno questa è l’immagine che ha cercato di dare all’Italia e al mondo.

Carlà invece diserta i primi giorni del Summit, con gran capriole dell’Eliseo per trovar scuse plausibili. Una di queste è che Roma la conosce a menadito. Implicitamente, le è venuta a noia. Ma il suo fantasma si aggira mellifluo per i giornali, e crea un’attesa spasmodica. Forse una mossa studiata da autentica prima donna. Arriva? Non arriva? Arriva con Clooney? No, dietrofront, arriva da sola. Itinerario personalizzato, niente a che spartire con le altre second ladies. La vera premiere dame è lei. Qualche maligno spara che questa assenza sia dovuta alla paura del confronto diretto con l’americana. Ed invece, quando finalmente arriva, spara una bordata niente male per bocca del marito Nicolas: per Carla niente turismo, niente fru fru (proprio lei che arriva dalla moda), niente Clooney, niente cazzeggio. Lei viene ad annunciare decisioni in nome della Francia, viene a stare al tavolo del G8 fianco a fianco con la Merkel, mica a gozzovigliare in cucina assieme alle altre comari. Stoccata a Michelle, e caduta lei le altre son birilli. Lei sta in caserma col marito, a contatto con l’intonaco sgretolato, mica nei lussuosi hotel capitolini. A ribadire il concetto, divide il ristorantino con la moglie del primo ministro inglese, ma simbolicamente si fa piazzare nel lato opposto. Niente a che spartire.

Se Carlà ci ha fatto sapere che è felice di non essere più italiana, noi con la manina gli facciamo “bye bye chery”. Qui le veline non ci mancano.

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