Giovanni Allevi e la Grande Truffa

Giovanni Allevi e la Grande Truffa

Il fenomeno Allevi è un imbroglio mediatico, una mistificazione votata alla pesca dei gonzi. Un grande fenomeno di marketing, basato sul fatto che, nell’immaginario collettivo, due accordi al pianoforte e un motivo orecchiabile equivalgano a fare musica classica. Aggiungiamo un look da finto giovane, una capigliatura eccentrica, due concetti da filosofia spicciola, ed ecco creato un genio. Se bastasse un pianoforte a fare un musicista classico, allora Paolo Conte ed Elton John sarebbero nell’Olimpo. Ben consci dei loro limiti, o quanto meno della loro collocazione musicale, non si sono mai atteggiati a quello che non sono. Tanto per fare un paio di esempi, le nuove generazioni di pianisti annoverano musicisti come Yuja Wang e Valentina Lisitsa, nei confronti delle quali Allevi fa una figura decisamente barbina, almeno per quanto riguarda la tecnica pianistica pura e semplice. Allevi è un buon pianista, come ce ne sono migliaia solamente in Italia, e dei quali ammiriamo le performance in qualche ristorante impagliato o in qualche piano bar di un certo livello. Per quanto riguarda l’eccentricità, Glenn Gould ha già detto tutto. Uno che smette di esibirsi in concerto a 32 anni per dedicarsi solamente alle incisioni, che suona seduto su una sedia da salotto sfondata, che si canta addosso anche durante le registrazioni e che malgrado tutto è considerato come uno dei pianisti più famosi del 1900 persino dall’ingessata e conservatrice audience loggionistica, non può essere accostato ad Allevi. Pura eresia. Cosa è Allevi? Semplicemente, un artista nè migliore nè peggiore di tanti altri attualmente in circolazione, ma che ha cercato di forzare la propria immagine verso una direzione che non è la sua. Riuscendo peraltro facilmente nell’intento, attirando ascoltatori come falene ipnotizzate da una lampadina, i quali cercano di darsi un tono ascoltando “musica classica”, un po’ come coloro che comprano i libri di Eco (senza peraltro leggerli) per sfoggiarli nella libreria. Grande successo si dirà, ma Giovanni Allevi verrà immediatamente dimenticato dalla storia. Tra 100 anni continueremo ad ascoltare Mozart, Chopin e Bach, mentre di Allevi resterà qualche trafiletto riassuntivo, vicino alle opere di Richard Clayderman e le foto di Gigi D’Alessio.

6 comments

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Arthur

bravo! parole sante! meno male che c’è ancora qualcuno che ragiona con il cervello !

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giodex

Sono completamente d’accordo. E ti diro’ di più! A Natale ho comprato un pianoforte. Ti giuro che non ho mai studiato musica, non ho mai preso lezioni e mai posseduto uno strumento musicale prima d’ora.
Eppure riesco già a fare quello che fa lui sul palco.
Pensa mi alleno nel soggiorno: entro dall’andito con una corsetta da ragazzotto scemo che si è pisciato addosso, poi ostento un sorrisino da ebete che attirerebbe gli schiaffi come mosche il miele, inoltre non mi sono ne tagliato ne lavato i capelli da Natale appunto. Se qualcuno mi fa una domanda faccio: ghe ghe ghe e guardo in alto. Ho pure cambiato montatura agli occhiali.

Ancora non riesco ad imitarlo quando mette le mani sui tasti del pianoforte …. ma ci sto’ lavorando.

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Elisabetta

Se Allevi è tutta questa nullità, perchè scomodarsi tanto a parlarne? E soprattutto, perchè centinaia di migliaia di persone pagano un biglietto per ascoltarlo in concerto?
Solo un pò di quesiti: secondo lei è un musicista come tanti altri. E allora perchè non ne viene fuori neanche uno di questi “sconosciuti Allevi?”
La mia impressione è che un genio musicale come Allevi si affaccia nella storia una volta ogni secolo.

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Ilaria

Probabilmente Allevi non è il più bravo pianista in Italia o il genio del pianoforte. Sicuramente, in questa sua mistificazione, ha contato molto il fenomeno mediatico, la faccia pulita, la timidezza: ha avuto la costanza di dare il tutto e per tutto, ed è arrivato ad avere successo.
Non lo demonizzerei, però. Nella musica in genere, anche in quella leggera, molto spesso accade così!
Ci sono geni sconosciuti e cantanti/gruppi, costruiti ad hoc per diventare delle star, magari senza un minimo di talento, che vendono milioni di dischi! Canzoni orecchiabili che alla gente piacciono.. e vendono!
E’ questo il mondo: bisogna sapersi vendere bene!

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Elisabetta

Ehhh…Glodex!
Sei molto vicino ad imitare Allevi. Va quasi tutto bene. Per simulare come mette le mani sullo strumento ti mancano solo 10 anni di conservatorio di pianoforte e altri 10 di composizione. Dai…ce la puoi fare!

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