Il Premier ci rende ridicule

Il Premier ci rende ridicule

Nell’impostare questo articolo ho tre strade a disposizione:

1. ridere di gusto (geniale la copertina stile film anni 60 di Vittorio De Sica);

2. prendermela con la D’Addario e/o il fogliaccio Repubblica e/o il proprietario del locale e/o ad libitum (non mancherà chi si eserciterà in questo su moscheazzurre);

3. mettere all’indice il burlesque Berlusconi (mi tocca questa via, la meno battuta).

Non che lo faccia senza convinzione, badate bene. Perché sia su queste schermate sia nei dietro le quinte della redazione sono evidentemente il più infastidito da questa vicenda delle escort a Palazzo Grazioli – solo ultimo tassello di una gestione quantomeno allegra del proprio ruolo pubblico/privato da parte del nostro amato Premier.

Le tesi sul tavolo sono sempre le stesse: attacco mediatico premeditato, nessuna rilevanza penale, irrilevanza sul piano politico. Tutto giusto, ma credo che col passare del tempo e degli scoop siano più gli autogol segnati da Silvio Berlusconi e la sua accolita che non le reti segnate dagli avversari. Non faccio mistero di schierarmi con l’elefantino Ferrara nella richiesta (addirittura supplica nel caso di Giulianone) di un approccio più da statista che da saltinbanco nell’affrontare questo vajont di escrementi che piomba sulla (ex) pelata di Silvio. Un approccio di petto, da persona sicura del proprio operato, che sappia dar risposte anche quando queste non sono obbligatorie (solito alibi che in molti adottano quando cercano di smarcarsi). Invece Papi si è affidato a battute sporadiche da osteria con i muratori di turno all’Aquila ed a difese d’ufficio da parte dell’entourage che definire grossolane è eufemistico.

In principio ci fu la tesi del “complotto eversivo”. Teoria che già di per se farebbe accapponare la pelle a qualsiasi onesto cittadino. Vista la poca presa dell’argomento, la tesi viene ben presto accantonata con una nonchalance non nuova a Berlusconi tanto da farne un marchio distintivo. Qualcuno la chiamerebbe faccia da culo, ma io non mi abbasso a questo livello. Mi limito a registrare una eccessiva disinvoltura nell’avallare e poi scaricare tesi diciamo “impegnative”. Difatti chi ricorda la storia dei brogli elettorali della vittoria dell’Unione? Accusa mica da ridere, che ci farebbe piombare al livello di un Iran qualsiasi. Anche questa sparata, una volta constatato che un anno e mezzo di Prodi avrebbe disintegrato la sinistra più di 30 anni di berlusconismo, è stata abbandonata di buon grado in attesa che il fiume trasportasse il cadavere del Mortadella.

Poi arrivò la tesi dell'”utilizzatore finale” griffata avv. Ghedini. Roba da licenziarlo in tronco. Lui si è difeso asserendo di aver utilizzato termini giuridici, forse inappropriati nel contesto politico, ma pur sempre aderenti alla realtà dei fatti. Peccato che Ghedini sia un politico prima che avvocato. Nel mentre Berlusconi promette le “donnine” agli operai e alla protezione civile impegnata in Abruzzo. E giù di risate.

Adesso abbiamo la tesi delle registrazioni audio contraffatte. Quel che l’Espresso ha pubblicato sono delle abili ricostruzioni in pieno stile Bagaglino. Fedeli alla linea che Berlusconi non conosca la signora D’Addario. Mi chiedo: l’onere di dimostrare quel che si sostiene a chi spetta in questo caso? Io la risposta ce l’avrei, dato che i mezzi non mancano di certo.

Ma, nonostante questi sforzi, alla fine torno a cedere alla crassa risata. E’ più forte di me. Abituato a usenet, ad ambienti ed amici molto poco politically correct, le battute di Berlusconi in pieno stile trolling non possono che farmi sorridere di gusto. Di fronte ad una locandina ed una festa del genere (camerieri con la maglia del Milan, ospiti con maschere di Papi Silvio) non posso che apprezzare, prevalendo l’innata tendenza a non prendersi troppo sul serio. Pazienza se siamo presi per i fondelli dai nostri amati/odiati cugini francesi, sarebbe solo una volta in più. Burlesque! E facciamoci sta risata! (anche se a denti stretti).

4 comments

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Nito

Bell’articolo 🙂

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Martin Sileno

la D’addario fa bene a battere il ferro finché è caldo, anche perché nel giro di qualche anno potrebbe avvizzirsi come Madonna

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Damiano

Notare come Noemi è già bella che dimenticata….

a questo punto non mi rimane altro che citare il già ultracitato Ennio Flaiano e la sua indimenticabile “la situazione è grave ma non è seria”

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Holly

“ad libitum”!

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