Il quarto incomodo
Beppe Grillo candidato alle primarie del PD.
La notizia è di quelle col botto, va confermata, verificata e catalogata correttamente per evitare di prestarsi a giochini provocatori.
Fatto questo e lette le altre fonti di informazione online si può affermare con un certo margine che quella del comico genovese non è una boutade ma un impegno vero e proprio.
Come giudicare tale mossa?
Dalle prime dichiarazioni sembra stia già gettando scompiglio nelle fila del PD. Alcune dichiarazioni scomposte sono già venute fuori anche perché la “discesa in campo” di Grillo è stata accompagnata da un proclama che demolisce l’attuale struttura del partito e i suoi reggenti.
Se Beppe Grillo andrà fino in fondo sicuramente riuscirà a catalizzare intorno a sé parecchi voti e non si sa mai riesca a fare il colpaccio.
Non si sa se augurarsi che riesca nel suo intento in modo che capisca cosa significhi sporcarsi le mani con la politica, con i problemi concreti legati all’attività istituzionale e con tutta una serie di problematiche che non sono bianche o nere ma vivono in continue sfumature di grigio.
Domani si potranno fare riflessioni più precise e gli organi di informazione non si sottrarranno certo ai commenti.
Una pietra gettata nello stagno della politica, a smuovere i ritmi ormai consolidati e sonnacchiosi in vista della pausa estiva non può che far bene alla discussione, che questo faccia anche bene al Paese è tutto da vedere.
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