La prova costume

La prova costume

Cara Amanda, ti scrivo questa mia per chiedere consiglio circa un dubbio che da qualche settimana mi affligge. Quando mi guardo allo specchio, la mattina presto, noto sulla mia pelle delle piccole collinette e dei minuscoli fossetti molto antiestetici. Se ci passo sopra la mano sembra quasi di accarezzare un intonaco a buccia d’arancio. Sulla pelle ho ancora i segni dell’ultima depilazione che doveva essere definitiva e invece mi ha lasciato dei segni, quelli sì indelebili, e sembra di avere le braccia e le gambe irsute anche quando peli non ce ne sono. Ho i fianchi larghi oltre il naturale e bel vedere di una donna pronta ad accogliere un bimbo nel suo grembo e ho l’alluce valgo, molto valgo. Ora siccome si avvicina il momento di andare in spiaggia, di spogliarsi e vestirsi di un ridotto costumino, spalmarsi la crema ed esporsi supina su un morbido asciugamano, mi consigli un ombrellone con la punta normale o quello con la punta a vite?
La tua lettrice
Tatangela

Cara amica lettrice Tatangela,
la scelta dell’ombrellone giusto è sempre stata alla base dell’emancipazione femminile. Sono finiti i tempi in cui l’uomo, memore delle sue antiche origini cavernicole, disponeva dell’ombrellone come fosse una clava, come rappresentasse lo scettro del potere, il puntatore del mouse per decidere in quale punto dell’arenile porre le fondamenta della propria palafitta. Solo l’uomo poteva perforare il suolo sabbioso flettendo i bicipiti e sfidando l’attrito del granito in polvere. Ma oggi c’è l’ombrellone con la punta a vite, novello strumento per approfondire, per gettare nuove solide basi nella precaria sabbia. Utilizza questo strumento con cura e fai in modo che l’ombra valorizzi le tue asperità del fisico.

1 commento

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Damiano

ahahah adoro le lettere alle redazioni

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