L’asilo degli orrori

L’asilo degli orrori

Brutta vicenda in un asilo nido di Pistoia, grazie a delle indagini dei carabinieri, nate dai sospetti di alcuni genitori clienti del nido, sono stati scoperti i metodi educativi di quello che è un vero asilo degli orrori.

Infatti  ai piccoli venivano perpetrate le peggiori violenze, specie a quelli che creavano problemi alle maestre.
 Se il bimbo non mangiava, faceva i propri bisogni, o urlava troppo riceveva botte, strattoni, punizioni attroci e perfino veniva fatto mangiare  il proprio vomito.

Il tutto è stato  documentato dalle  telecamere nascoste dei carabinieri,  e potete immaginare lo sconforto e la rabbia dei genitori alla visione di come venivano trattati i propri figli, proprio nel periodo della vita dove il loro carattere si forma.

Fortunatamente qualche genitore aveva intuito che qualcosa non andasse dai comportamenti del figlio, che aveva paura dell’asilo, non mangiava piu, si dava dei colpi da solo o qualche comportanamento anomalo, e se qualcuno si è limitato a portar via il bimbo, qualcun’altro ha sporto denuncia.

E le indagini dei carabinieri hanno scoperto anche che i metodi, e il carattere despotico della proprietaria dell’asilo avevano gia fatto fuggire diverse maestre, tant’è che l’unica collaboratrice della titolare non era una maestra d’asilo.

Questo da un’idea del clima che probabilmente si respirava in quel nido, e che purtoppo le voci che riguardavano la struttura erano vere.

Ad ogni modo la notizia  deve far riflettere: ci si puo fidare di un parcheggio per bambini, ci si puo affidare a degli sconosciuti nei monenti piu importanti della crescita di un figlio?

Un genitore riesce ad accorgersi in tempo dei segnali di aiuto mandati dal proprio bambino?

A volte viene da chiedersi se veramente valga la pena di avere un figlio se non si ha il tempo, la voglia di mantenerlo ed educarlo, specie perche parcheggiarlo significa non dargli quell’amore genitoriale che gli è necessario.

E senza scomodare questa orrenda vicenda, basti pensare a come un bambino figlio di genitori separati venga sballottato da un genitore all’altro, creando confusione nel piccolo, e magari trasmettendo al bambino l’odio verso l’altro genitore, dato se si arriva a separsarsi difficilmente scorre buon sangue tra gli ex partner.

Per quello è giusto riflettere bene prima di fare la scelta di mettere al mondo un figlio ed evitargli dell’inutile sofferenza, alla fine  si tratta di essere un po meno egoisti,  magari solo per sfoggiare il bebe’ con gli amici, e pensare di piu al futuro del bimbo stesso.

Daltronde , nonostante la chiesa non sarà sicuramente d’accordo col mio pensiero, meglio un preservativo pieno che un bimbo infelice.

3 comments

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Damiano

Mi sento, in un certo senso, chiamato in causa su questo argomento perchè sono uno di quei bambini che non hanno mai frequentato l’asilo, nemmeno per una settimana, poichè i miei genitori, entrambi lavoratori, preferirono affidarmi alle cure dei nonni e di mia zia per tutta l’infanzia e oltre.
E devo dire che non ho mai rimpianto questa cosa.
Certo, se uno non ha parenti che abitino vicino e soprattutto che siano disposti ad accollarsi una cosa simile, cambia la musica.
Credo che prima di iscrivere un bambino in un posto ci si debba informare per bene sulla storia e la didattica portata avanti dall’istituto in questione.

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giodex

Ti posso dire che l’alternativa era NON avere figli.
Purtroppo lavorando in due l’asilo è l’unica possibilità.
I figli poi non si fanno certo per dare sfoggio con gli amici, ma questo lo capirai quando ne avrai uno.
Infine molte coppie si separano proprio dopo la nascita dei figli, giacchè non sono tutte rose e fiori.

Per quanto riguarda le maestre di quell’asilo, ti posso assicurare che se ci fosse stato mio figlio , le avrei aspettate fuori dalla questura e mi sarei certamente compromesso.

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Holly!

invece secondo me l’asilo oltre che necessario per i genitori lavoratori è importante anche per il bambino per permettergli di socializzare in una fase molto importante della crescita.
cmq sia è inutile fare i paranoici, casi come questi non sono assolutamente la norma, anche se mi è stato raccontato che negli anni 80 a cagliari c’era un asilo gestito da delle suore che educava i bambini con metodi non troppo diversi dal quelle pazze di pistoia.

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