L’ultima occasione di Fini
Forse non si era mai visto Berlusconi in così palese difficoltà. Proprio lui che aveva già dato dimostrazione di possedere una gran tempra, e apparentemente imperturbabile verso la miriade di processi, sembra scivolare in una innocua buccia di banana, che si chiami sia Ruby, Patrizia o qualsivoglia peripatetica poco importa.
Ed è proprio nel momento di palese difficoltà In molti si chiedono se Gianfranco Fini avrà il coraggio di sferrare l’uppercut decisivo verso un Berlusconi bolso e con poche energie. Il gioco di gambe dell’ex fascista ha finito per sfinire il suo avversario interno. Ma ora non basta più correre lungo tutto il ring, ricevere applausi per le schivate e i colpi al fianco, ora serve un salto di qualità, una prova di coraggio prima ancora che di maturità politica, costi quel che costi. Dopo una vita vissuta dietro le linee di Tatarella e lontano dal polverone creato dai suoi chiassosi pretoriani, ha finalmente la possibilità di fare qualcosa che alla sinistra non è mai riuscita: mandare al tappeto Berlusconi per KO tecnico. Una occasione irripetibile. Rompere con la maggioranza senza promettere appoggi esterni, senza tergiversare, senza accordi fumosi, senza dare l’impressione di avere una paura fottuta delle elezioni.
Ecco, se Fini facesse una scelta basandosi sulla scelta idealistica, e quindi sugli ideali che lo differenziano dal capo indiscusso della maggioranza, proverei gran rispetto della sua scelta, proprio come ammirai la coerenza con cui Bertinotti fece cadere il primo governo Prodi.
Berlusconi da par suo sembra più interessato a finire in piedi la ripresa, contenendo i danni e, perché no, magari ammirare la giovane signorina in abiti succinti mostrare il cartello col numero del round.
1 commento