Obama o’ professore
Obama ormai è o’ professore, ed ogni suo gesto o parola viene attentamente vivisezionata per capire se si tratti di una promozione o una bocciatura verso il maccheronico Silvio.
In principio fu l’incontro alla Casa Bianca di qualche tempo fa. L’opposizione italiana si aspettava chissà quale schiaffone al nostro premier, o magari un picchiettare sulla pelata cammuffata ricordando il vecchietto di Benny Hill. Invece Obama accoglie con calore Berlusconi, lo chiama “friend”, e gli dedica più tempo di quanto il protocollo imponesse.
La delusione è
I riflettori si spostano al G8. I fatti parlano di un Obama che promuove a pieni volti l’organizzazione del summit, fa un giretto in maniche di camicia nel centro de L’Aquila assieme al premier e si dimostra sempre cordiale, sorridente e prodigo di complimenti.
Ancora una volta le parole di Obama nascondono il tranello. In realtà secondo la stampa internazionale l’americano si riferiva alla leadership di Giorgio Napolitano, non certo di Berlusconi.
Di questo passo per appurare se davvero Barak Obama e Silvio Berlusconi si stiano simpatici bisogna attendere le foto nature di o’ professore per i vialetti di Villa Certosa.
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