Ritorna la Nazionale, senza Cassano
Questo weekend ritorna la Nazionale di calcio, vissuta come impiccio al campionato da tifosi ed addetti ai lavori. Il clima attorno all’evento è sonnacchioso, l’unico scossone a scuotere dall’intorpidimento è il caso Cassano. Il commissario tecnico Marcello Lippi non vuol sentir parlare del talentino di Bari, lasciando una ridda di ipotesi sul motivo di questo niet. Lippi tiene più allo spirito di gruppo che alla qualità tecnica della squadra, consapevole di non aver la Nazionale più forte del lotto mondiale punta tutto sul carattere che portò alla vittoria in Germania. Per lo stesso motivo tenne fuori Panucci nel momento di maggior splendore del difensore. Lippi è nella posizione di maggior forza per decidere: è il ct campione del mondo, non ha l’obbligo di rivincere il titolo (statisticamente molto improbabile) e sa già di non rimanere in carica per il biennio che porta ai campionati europei. Quindi può fare scelte impopolari e seguire al cento per cento le proprie convinzioni. Se l’Italia uscisse ai quarti di finale contro una grande avrebbe comunque salvato l’onore, mentre arrivando in semifinale avrebbe raggiunto il suo obiettivo. Nonostante giocatori spremuti ed una squadra meno forte del 2006, non sembrano obiettivi impossibili a patto di ritrovare le motivazioni e la grinta che caratterizzano gli italiani in questi grandi eventi ed avere un po’ di fortuna nel tabellone. Cassano è un talento di difficile gestione, le parole sussurrate da Garrone e gli spifferi che giungono da Genova ci dicono che le cassanate non si sono estinte completamente seppur il giocatore abbia comunque smussato qualche angolo stando in provincia in un ambiente ovattato e senza eccessive pressioni e concorrenza. L’Italia avrebbe bisogno di Cassano vista la mancanza di fantasia nel reparto avanzato, ma dobbiamo fidarci del nostro ct campione del mondo non abbiamo alternativa.
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