Scazzi in famiglia
Di Federica Sciarelli non si può dire che sia una cacciatrice di scoop a tutti i costi, anzi l’immagine che ho di lei è quella di una donna tutta casa, chiesa e Woodcock, eppure nel corso dell’ultima puntata di Chi L’ha visto mi si è gelato il sangue nel vedere la leggerezza e freddezza con cui è stata data la notizia della ricerca del cadavere di Sarah Scazzi, col la madre in collegamento fissare la telecamera in stato catatonico. Le attenuanti per una simile mancanza di tatto ci sono, e sarebbe impossibile negarle; la concitazione degli eventi e il loro precipitare hanno preso il sopravvento, tuttavia lo sguardo attonito e perso della povera madre di Sarah Scazzi è francamente una di quelle poche immagini a cui avrei preferito fare a meno di assistere.
Appena lunedì Bruno Vespa, uno a cui il pelo nello stomaco – a differenza della Sciarelli – non fa difetto, nel consueto appuntamento serale Porta a Porta aveva dedicato uno speciale sulla scomparsa di Sarah, con in collegamento sempre la madre, della quale non si poteva fare a meno di apprezzare la (apparente) calma, la dignità e la lucidità nelle risposte. Rivista oggi, a caso svelato, con la confessione dello zio Michele Misseri, appare piuttosto buffa per confezione e approccio, un po’ come leggere un giallo sapendo già chi è l’assassino.
Pochi sospetti sullo zio, qualcuno in più sugli amici e le frequentazioni della scomparsa, tanti anatemi invece verso internet, facebook e la società virtuale del terzo millennio. Tra tanti dubbi dei vari ospiti l’unica certezza: internet ha i denti e può morderci in qualsiasi momento. Che internet e i social forum siano un potente mezzo da usare con la giusta diffidenza e cum grano salis è fuori di dubbio, e che essere genitori al giorno d’oggi con una porta spalancata anche su possibili insidie e brutture è ancora più difficile.
Eppure il tentativo di trovare a tutti i costi una minaccia esterna al focolare domestico, che sia un rom, un straniero, un contatto su facebook, sembra quasi una autodifesa psicologica per non accettare l’ipotesi peggiore: che anche dove ci sono i legami di sangue il sangue può scorrere per davvero.
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