Secondo squillo della Giuventus brasileira
La Juventus verdeoro asfalta la Roma all’Olimpico e risponde all’Inter vittoriosa del derby. La Vecchia Signora raggiunge quota sei punti, tiene la testa della classifica e lascia a bocca asciutta gli storici rivali giallorossi. Mattatore della serata Diego con una doppietta, sigillo finale per Felipe Melo. Il pareggio momentaneo dei capitolini è arrivato grazie ad un bolide di De Rossi, complice una distrazione collettiva della difesa Juventina ed un Buffon non perfetto nell’occasione.
La Juventus si conferma avversario numero uno dei campioni d’Italia uscenti, e mette in mostra un’argenteria di tutto rispetto. Il brasiliano Diego, fantasista a tutto tondo, si rivela un ottimo acquisto in fin dei conti non pagato neppure uno sproposito. Non entrerà ancora nel ristretto pantheon degli dei del calcio come Messi e Cristiano Ronaldo, ma almeno in Italia si sta guadagnando grande stima e considerazione. E nell’anno del Mondiale avrà di certo influenza anche sulla Seleçao. Squadra compatta la Juve, che grazie alla grinta di Iaquinta ed al fotomodello Amauri si permette di tenere in panca lo storico duo Del Piero-Trezeguet. Proprio per il capitano, che ambisce ad un posto a Sud Africa 2010, si dovrà valutare l’effettivo impatto su questa squadra. Colpito dalla maledizione di Roberto Baggio, suo sostituto nel cuore degli juventini ma come il Divin Codino sempre messo in discussione dagli allenatori transitati per la panchina bianconera (ed ormai non son pochi). Anche l’ex compagno Ciro Ferrara sembra considerarlo un’alternativa di lusso piuttosto che l’indomito ed insostituibile capitano. Dal canto suo Del Piero non si sente di certo una riserva, e sotto sotto invidia l’alter-ego romanista Francesco Totti. Er Pupone, stessa età, cor de Roma e mai una volta messo in discussione, anche a fronte di stagioni dominate dagli infortuni e prestazioni non certo brillanti.
E veniamo alla Roma, sempre più Rometta. La squadra si dibatte in una crisi che sembra senza via d’uscita. Crisi in tutti i settori: quello societario, dove le infinite trattative sulla cessione del club non trovano sbocco; crisi finanziaria, che non permette di fare un acquisto degno di una pretendente alla zona Champions League; crisi tecnica, con uno Spalletti sempre più demotivato e timoroso di perdere quotazione nel borsino allenatori e perdere il treno per una grande d’Europa. Alla squadra manca prima di tutto un attaccante di peso d’area di rigore, e deve affidare tutto il peso dell’attacco alla vena di capitan Totti con tutti gli acciacchi che si porta dietro, al frou frou Mènez, e al non sempre costante Vucinic. In altri tempi si sarebbe consigliato di bussare alla porta del mercatino delle pulci madridista per magari accaparrarsi un Van Nistelrooy d’occasione, ma con i chiari di luna della famiglia Sensi e della controllante Italpetroli già accaparrarsi un David Suazo in prestito non sarebbe stato male per la banda Spalletti. Attendiamoci un lunedì infuocato sull’etere radiofonico della Capitale.
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