siamo tutti figli di…

siamo tutti figli di…

Una volta abbandonato il sonnolento Prodi al suo destino, Gad Lerner sembrerebbe avere ritrovato la sua proverbiale verve. Sulla polemica riguardo al velinismo e al botta e risposta con Antonio ricci ne abbiamo già parlato, così come sulle considerazioni sul caso Boffo da parte del riccioluto giornalista, apparse un po’ confuse, in quanto riguardava una diatriba per il quale prova astio per entrambe le fazioni.

Il nuovo oggetto di sdegno di Lerner ora riguarda il tg5, che tra le sue fila conta un po’ troppi “figli di”, riferendosi al vezzo consueto delle raccomandazioni.

È il luogo dei raccomandati messi in bella mostra e sbattuti in faccia al pubblico. Basta guardare i cognomi dei colleghi redattori del Tg5, una sfilza di figli di…

la reazione di Mimun non si è fatta attendere “Lerner d’estate frequenta miliardari, non comitati di base, ma editori miliardari. Se invece di soffermarsi sull’album di famiglia del Tg5, rispettasse almeno l’undicesimo comandamento, facendosi i cazzi suoi, non sarebbe male. Ma visto che tira in ballo i miei colleghi gli ricordo che sono stati scelti tra il 1991 e il 1992 da Enrico Mentana; che da sempre lavorano sodo e fanno turni e che i giornali e i tg in cui ha lavorato lui erano e sono pieni di cognomi pesanti. Forse sarebbe il caso di giudicarli per quel che fanno, non per come si chiamano

Una reazione piccata e comprensibile, tuttavia il discorso di Lerner non era sbagliato ed era ben più articolato, ma ha sbagliato ad associarla ad una unica realtà, come se solo il tg5 sia funestato dal fenomeno delle raccomandazioni. Ma ultimamente Lerner nei confronti del biscione nutre una antipatia esagerata che ne inquina i giudizi.

1 commento

comments user
symbel

Mi aspetto che Lerner denunci il malcostume dei venditori ambulanti che fanno la cresta sul peso dei mandarini mettendo il dito sulla bilancia.

Commento all'articolo